LIBRI Dal Vaticano II a Francesco

Convince il 'saggio del dialogo' di don Marco Torraca

    di Adriano Padula

“Habemus Papam”. L’ultima volta che è stata pronunciata questa formula è stato dieci anni fa, a seguito della nomina del nuovo pontefice. Il 13 marzo 2013 iniziò il delicato mandato di Jorge Mario Bergoglio, per tutti papa Francesco. In occasione di questo importante anniversario fioccano le iniziative culturali e i confronti pubblici per raccontare il pontificato bergogliano e presentare un “bilancio” sulla sua missione apostolica, costretta a districarsi tra gli spaesamenti delle nuove generazioni, la criticità della “coabitazione”, il nodo pedofilia, la carenza di vocazioni, la crisi economica e il ritorno delle bombe in Europa.

Segnaliamo tra gli appuntamenti degni di nota quello che si è tenuto sabato 4 marzo al CineTeatro “La provvidenza” di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, in cui è stato presentato il libro “Dal Vaticano II a Francesco. Criticità e prospettive di un cammino dialogico” (Marcianum Press Edizioni Studium), scritto da don Marco Torraca, dottorando in Marialogia al Marianum di Roma e parroco di Perito e Piano Vetrale, borghi tra i più belli della identitaria costellazione dei paesi delle aree interne cilentane. All’incontro, moderato dal giornalista Giuseppe De Caro, insieme all’autore sono intervenuti monsignor Ciro Miniero, amministratore apostolico; Giuseppe Lorizio, professore ordinario di Teologia fondamentale pontificia all’Università Lateranense; professor Antonio De Vita, già dirigente scolastico.

Impegnato da sempre nel rigoroso studio sulla storia ecclesiastica, don Marco Torraca nel suo esordio di saggista, propone un’opera preziosa, strutturata in sette capitoli, che mira innanzitutto a narrare l’azione della Chiesa per favorire il dialogo tra fedi distanti nel segno di un salvifico processo di pace. Tra gli obiettivi del volume vi è quello di analizzare il dissenso interno al clero per le aperture dialogiche che ha accolto la Chiesa cattolica dalla riforma del Concilio Vaticano II a oggi. Un’analisi, toccata dal talento della chiarezza espositiva, che riesce brillantemente a mettere ordine a un susseguirsi di fatti, notizie, eventi e rivelazioni in un arco temporale di sessantadue anni, dal 1959 al 2021, in particolare dalle novità intraprese da papa Roncalli sino alla data dell’ultimo incontro interreligioso a Roma, in tempo di pandemia.

Un’operazione di approfondimento, condotta con estrema capacità di ricerca, che sposa il principio supremo dell’incontro tra le religioni, in virtù di una fratellanza universale che resta l’unica possibilità per salvare i popoli e fermare qualsiasi forma di violenza e prevaricazione. Per l’autore appare chiara la sfida di chi è “dentro” la fede: incentivare la relazione tra culti, via maestra contro il buio dell’oppressione e dei flagelli armati. Il libro è un invito, fatto con la grazia della scrittura e l’esperienza di chi ogni giorno diffonde la parola di Cristo tra pietre e pale d’altare, a coltivare con coraggio la cooperazione interreligiosa, uno dei pilastri di quella che può essere definita “la politica dello spirito”.





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