San Carlo, ecco l'Otello formato Amici
Il ballerino cubano Josè Perez guest star al Massimo dal 10 al 17 febbraio
di Teresa Mori
Arriva al San Carlo l’Otello coreografato da Fabrizio Monteverde, in scena dal 10 al 17 febbraio. Star d’eccezione, nella veste di protagonista, lo statuario Josè Perez, ballerino cubano, conosciuto dal grande pubblico grazie al talent Amici condotto da Maria De Filippi. In questa trasmissione ha ballato per circa otto anni nel cast dei “professionisti”.
Otello la tragedia della gelosia, opera rappresentata in decine di versioni differenti. Racchiude in sé un universo di contrasti. Nel protagonista convivono forza e debolezza. Otello coraggioso, intelligente, abile nel comando, capace di motivare le truppe con i suoi discorsi, ma è anche uno straniero proveniente dall’Africa e di conseguenza un outsider, socialmente insicuro e poi alla fine accecato dalla gelosia
È diverso da coloro che lo circondano, tanto che chiunque si riferisca a lui lo definisce “il moro”, ma condivide con i cittadini di Venezia religione, valori e una forma di patriottismo nei confronti di Venezia.
Nella coreografia di Monteverde seppur si perde l’intreccio, quello noto a tutti, l’evoluzione del protagonista e dei suoi antagonisti, Iago e Cassio, resta inalterata ed estremamente chiara. Questo rapporto fra i tre maschi si sdoppia e diventa monito di dualismi ideologici che preoccupano tutti. I gesti diventano universali, le movenze si tramutano in analogia inequivocabili.
Inevitabilmente resta poco spazio per la passione amorosa tra Otello e Desdemona, prevalgono invece un senso di prevaricazione abbietta, unita a una forte carica omosessuale evidente nei rapporti tra Cassio, Jago e Otello, tra i quali sembra emergere la vera passionalità. I rapporti e i ruoli si confondono e anche Desdemona perde il suo shakespeariano profilo di vergine angelicata, diventa quindi donna volitiva desiderosa d’attenzioni da parte del suo uomo pur andando incontro alla morte nel finale, così come vuole la tragedia.
L’ ambientazione decontestualizzata rispetto l’Otello di Shakespeare, è una banchina di un porto di mare, una zona franca per antonomasia in cui, nel continuo via vai dei viaggiatori, lo straniero Otello appare meno “diverso”. Il mare inoltre non è relegato a mero sfondo ma diventa simbolo di quelle ondate di passione dalla tempestosa ingovernabilità che agitano l'essere umano. È la passione infatti il tratto caratterizzante di tutti i personaggi, quella passione che ha come fulcro Otello che gioca il ruolo di capo sui “suoi” soldati, Cassio e Iago, i quali fanno di tutto per primeggiare ai suoi occhi, in un sodalizio che va oltre la militanza ed arriva quasi all’ incesto.