Thalassa, l'incanto del Mediterraneo

Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli in mostra le meraviglie sommerse del «mare nostrum»

    di Flora Fiume

C’è tempo fino al 9 marzo per tuffarsi nel profondo del mare alla scoperta dei reperti sommersi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, grazie a “Thalassa. Meraviglie sommerse del Mediterraneo”, una mostra che aiuta a valorizzare il Mare Mediterraneo come ambiente da tutelare, ma non solo. Il Mediterraneo è anche avventura, fascino dell’esotico e crocevia di culture, come sottolinea il Direttore del Mann Paolo Giulierini, ricordando che, sempre pensando alle grandi risorse che solo il mare sa offrire, il museo ha ospitato anche una mostra dedicata al più famoso marinaio in fumetti del mondo Corto Maltese.

“Thalassa”, che in greco vuol dire appunto mare, “disegna, aggiunge lo stesso Giulierini, rotte culturali tra tanti siti campani, del meridione e di altri paesi mediterranei. Si tratta di una connessone storica che però deve rafforzare l’idea che il mare nostrum sia un ponte e non una separazione”. Al Mann sono esposti circa 400 reperti tra antichi gioielli d’oro, statue di bronzo, oggetti della vita di bordo, coppe di vetro. Provengono dalle più prestigiose istituzioni italiane o straniere, come le sculture che sono state rinvenute nel ninfeo romano della Grotta Azzurra a Capri, o come le anfore utilizzate per trasportare olio e vino, che da Ercolano e Pompei. O, ancora, come le 30 opere in prestito dal Museo Archeologico di Atene che provengono dal famoso relitto della prima imbarcazione scoperta nel Mediterraneo all’inizio del secolo scorso, l’Antikythera.

Il Mediterraneo quindi protagonista assoluto, come custode secolare, spesso millenario, di tesori. Come via di comunicazione. Come luogo di incontro, oggi come in passato, per i popoli di Europa, Africa e Asia Minore. La Mostra prende il via dal Salone della Meridiana, dove un portale invita i visitatori ad iniziare il viaggio alla scoperta dell’esibizione, precedute da una mappa che grazie alla tecnologia 3D permette di godere delle meraviglie dei fondali del Mare Nostrum. Da qui le nove sezioni in cui è suddivisa la mostra: Tesori sommersi, I primi passi dell’Archeologia subacquea, Relitti, Vita di bordo, Navigazione, mito e sacro, Il mare, via dei commerci, Il mare e le sue risorse, Bellezza ed otium, Acque Profonde. Al termine un focus dedicato al Porto Antico di Napoli, con tutti i ritrovamenti svelati durante gli scavi per la Metropolitana di Piazza Municipio. L’esposizione, elaborata da “Teichos. Servizi e Tecnologie per l’archeologia”, stata curata da Paolo Giulierini, Salvatore Agizza, Luigi Fozzati, Valeria Li Vigni e Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, scomparso tragicamente nella sciagura aerea dello scorso marzo.





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