Vino e sommelier

Un connubio da rivedere

    di Silvio Fabris

Bisognerebbe rivedere non solo la figura, ma anche il ruolo del sommelier nei confronti del consumatore, il quale comincia a manifestare chiare esigenze di informazione, che si vuole riappropriare di usi e tradizioni alimentari proprie, comprese quelle legate al consumo del vino. In questi anni le aziende hanno speso molto per le loro strutture, hanno anche creato vini meravigliosi, ma non hanno fatto nulla per informare il consumatore e neanche si sono preoccupati ad educare il venditore sulle caratteristiche del loro prodotto.

E allora una politica di comunicazione ad ampio spettro è il cardine dell’orientamento. Bisogna guardare con estrema attenzione al dialogo con le aziende e con i consumatori occasionali che hanno una buona “percezione” complessiva del prodotto ma scarsissima conoscenza delle sue peculiarità.

Il mondo del vino deve insomma imparare a comunicare. Per ora è ancora un settore per soli esperti. Deve ripensare i linguaggi e riorganizzare per i consumatori le informazioni sulle caratteristiche dei prodotti. Va creata una “santa alleanza” tra produttori e consumatori, bisogna sollecitare piani di investimenti pubblicitari che partano dal rilancio dell’immagine dei marchi, percorrere i media in modo ragionato e non banalizzare e conferire, infine, un valore credibile alla domanda attraverso un’offerta qualificata e completa.   





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