Il ricordo ed il silenzio
di Espedito Pistone
Deve esserci un misterioso meccanismo del ricordo che ci impedisce di sentire il silenzio. Persino nelle viscere di Napoli, molto al disotto delle stratificazioni storico-geologiche della città porosa, un giorno che ci sono stato, al buio e senza rifiatare, non l'ho sentito. Nel senso che nelle orecchie c'erano sempre i rumori di fuori, le voci e, persino, un motivetto sentito la mattina alla radio. Altro che silenzio! In pratica, non sono riuscito a tirare fuori dalle orecchie il mondo, nella rumorosa dimensione che conosco.
Allora, mi sono recato da un esperto. Un maestro della nobile disciplina Yoga, il quale mi ha mostrato come fa lui, a smettere di sentire. A un certo punto lui non mi sentiva ed io sentivo chiaramente il suo aristocratico sforzo. Non ho capito, dunque.
Allora, ho chiesto aiuto a un amico sordomuto. Quasi si è offeso ed ha ragione! Mi ha scritto, poiché non conosco l'arte-parola dei segni, che lui sente benissimo tutto e tutti. A modo suo. Mi sono vergognato.
Poi, all'improvviso, mi è apparso tutto chiaro. Ho chiuso in cassaforte le voci care e i suoni preferiti, insieme a quei rumori familiari, come lo scalpiccio dei figli che corrono a fare scorpacciate di vita e lo schiocco dei loro baci che talvolta, bontà loro, tatuano sulle genitoriali guance.
Tirato a lucido con l'abito più bello e svuotato dagli interessi amati, ho atteso finché non si è presentato. Ed ora, cosa gli dico io a questo silenzio che mi guarda muto?
… rimbocchiamoci il cuore