Perche' vedere 'Vice, l'uomo nell'ombra'

Su Prime Video il film con Christian Bale che interpreta l'influente politico Dick Cheney

    di Mario Vittorio D'Aquino

Passare dall’essere un operaio elettrico senza futuro nel rurale Wyoming a diventare un astuto burattinaio nella stanza dei bottoni del più importante paese del mondo, gli Stati Uniti d’America, e per due ore ricoprire la più alta carica presidenziale sostituendo nientemeno che George W. Bush, si può. Lo insegna la vita di Dick Cheney che dopo aver collegato diversi cavi per un’azienda di energia elettrica, laureatosi nell’Università di scienze politiche nel Wyoming, inizia a far carriera politica dal ’69 con un’incredibile escalation di cariche e di responsabilità a partire dal già corroso governo di un Nixon giustiziato dopo il caso ‘Watergate’.

Raccontare la sua storia politica e privata non è affare affatto semplice per un uomo che ha sempre preferito agire dalle retrovie. Proprio da questo assunto, nei primi giorni del gennaio 2019, è uscito nelle sale Vice – L’uomo nell’ombra che ha ispirato “questa storia vera. Per quanto possa esserlo, considerando che Dick Cheney è riconosciuto come una delle persone più riservate della storia. Ma abbiamo fatto del nostro meglio, cazzo!”, si legge infatti nei primi momenti della biografia realizzata da Adam Mckay disponibile su Prime Video. A dar forma a questo personaggio misterioso della scena politica a stelle e strisce è Christian Bale che per la parte è dovuto ingrassare decine di chili e invecchiare di qualche anno.

La pellicola racconta la storia di un uomo che con le sue scelte ha cambiato la storia moderna dell’America e del resto del mondo. Cheney ha avuto una brillante carriera politica: prima assistente dell’allora Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld (Steve Carrell nel film), poi diventa Capo dello Staff della Casa Bianca sotto l’amministrazione di Gerald Ford e, dopo cinque mandati nel Congresso, è il Segretario alla Difesa per George H. W. Bush per poi diventare vicepresidente quando in carica c’era il figlio. La figura di Cheney è associata – insieme a quella di Rumsfeld – alla frangia neoconservatrice del Partito Repubblicano americano per cui correva Dick, ovvero quella fazione interventista che sostiene l’utilizzo della guerra come strumento per diffondere i fantomatici “valori occidentali” (quindi in netta contrapposizione con la controparte più Isolazionista, quelli dell’”America first”). E cosa può fare un uomo del genere quando capisce che il suo paese è sotto attacco terroristico firmato Al Qaeda? Semplice, proseguire una politica estera di assetto di guerra per combattere In Iraq (con la missione riuscita di neutralizzare Saddam Hussein) e Afghanistan con le conseguenze che tutti oggi noi conosciamo, telecomandando un "programma contro il terrorismo" semi-clandestino, consistito in un ordine di Cheney per tenere nascoste - al Congresso e in generale agli organi parlamentari di controllo sui "servizi" - alcune controverse modalità della cosiddetta guerra al terrorismo.  Per non parlare del favoreggiamento che il politico neo conservatore avrebbe compiuto nei confronti della sua ex azienda petrolifera, la Halliburton, in merito alle forniture delle forze armate nella campagna in Iraq.

.Questa pagina politica particolarmente controversa della storia americana è il fulcro sul quale ruota la trama resa però molto macchiettistica dal regista che si è sbizzarrito nel giocare con effetti e montaggio di post produzione che rendono piacevole questo prodotto quantomeno dal punto di vista puramente tecnico cinematografico, anche perché raccontare una ricostruzione storica può sempre scadere in alcuni pregiudizi ideologici che compromettono la veridicità dei fatti.

A spiccare è non solo la trasformazione di Bale ma anche l’interpretazione di Amy Adams che si traveste nei panni della moglie di Cheney, fervente sostenitrice del marito in tutto e per tutto che talvolta sembra essere più conservatrice di lui. Dick Cheney per di più è anche amorevole padre di due figlie, una impegnata in politica nel Partito repubblicano, l’altra lesbica e sposata con una donna senza che mai il padre si sia opposto al rapporto che avrebbe potuto creargli problemi nel partito. Con uno stato di salute precario, uno degli uomini più discussi d’America, decide di uscire improvvisamente di scena dopo il doppio mandato Bush.





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