Ravello si candida a Capitale della cultura

Il 16 settembre a Villa Rufolo la presentazione del dossier dopo la mostra di Sandro Chia

    di Liberato Russo

Per Ravello, sabato prossimo sarà un pomeriggio ricco di aspettative. Da un lato l'opening (alle ore 18), a Villa Rufolo, della mostra "Sandro Chia/Ravello" a cura di Gianluca Riccio e Arianna Rosica, esposizione che chiude l'edizione 2017 del Ravello Festival, con una selezione di 95 opere del pittore e scultore della Transavanguardia italiana, di cui 50 inedite, appositamente realizzate per Ravello. Dall'altro il lancio di una sfida, su cui sta scommettendo la Fondazione Ravello: candidare Ravello Costa d’Amalfi a Capitale italiana della cultura 2020. Subito dopo l'inaugurazione della mostra, infatti, saranno presentati contenuti del dossier di candidatura (la consegna al Ministero è prevista per il giorno precedente) alla presenza dei sindaci protagonisti dell’iniziativa con i componenti del tavolo tecnico e della cabina di regia politica. Due anni di lavoro e decine di progetti con partner prestigiosissimi, svelati nei dettagli. 

Ma non finisce qui. Villa Rufolo resterà aperta di notte per l’avvio della terza edizione di “Mille anni di magia”, il progetto di proiezioni mappate e ologrammatiche che in 40 minuti consentirà un viaggio nel tempo attraversando la storia del monumento simbolo di Ravello. Un viaggio in versione digitale innovato rispetto alle edizioni precedenti che consentirà di riscoprire i miti che hanno reso Villa Rufolo e Ravello famosa nel mondo: da Wagner a Reid, da Boccaccio a Escher, raccontato dal fantasma di Lorenzo Rufolo. Sarà dunque un pomeriggio in cui la memoria parlerà il linguaggio del futuro: l'impianto narrativo delle immagini di uno degli artisti italiani più importanti rimanderanno ad un universo ricco di riferimenti storici e iconografici, esprimendo il rapporto tra l’uomo e il paesaggio - indagati come entità complementari e in costante dialogo tra loro - e il continuo attraversamento del tempo e della storia. Lo stesso attraversamento che con una iconografia 2.0 chiuderà la giornata di Villa Rufolo. Un gran tour di più linguaggi contemporanei con al centro Ravello con l'ultima delle sue ambizioni, diventare centro delle connessioni culturali italiane nel 2020.

Ecco i dettagli sugli eventi di sabato 16 settembre a Villa Rufolo.

SANDRO CHIA / RAVELLO

17 settembre - 5 novembre 2017

Villa Rufolo / Sale superiori

Le opere in mostra, tutte tempere su carta, sono ispirate a temi profondamente amati dall'artista: il viaggio, il ritorno, la ricerca. L’impianto narrativo delle singole immagini, che rimandano a un universo ricco di riferimenti storici e iconografici, esprimono il rapporto tra l’uomo e il paesaggio - indagati come entità complementari e in costante dialogo tra loro - e il continuo attraversamento del tempo e della storia. All'interno dei suoi lavori, Chia modula una sintesi inedita e originale di modernità e tradizione, eleggendo ideali compagni di sogni e viaggi i pittori del Novecento - Sironi tra i preferiti e tra le principali fonti d’ispirazione. Le opere esposte sono popolate da figure mute, ieratiche e indolenti, ma al contempo rese ironiche e giocose attraverso il sapiente uso di colori forti e vivaci. Con la mostra di Sandro Chia il Ravello Festival prosegue nella sua attività di promozione dei linguaggi della cultura contemporanea, affermandosi sempre più non solo come palcoscenico internazionale per la musica e la danza contemporanea, ma anche come centro di produzione dell’arte contemporanea nella pluralità delle sue forme espressive.

Sandro Chia (Firenze, 1946) è pittore e scultore. Vive e lavora tra New York e Montalcino (SI). È uno dei membri della Transavanguardia italiana. Ha esposto alla Biennale di Parigi, alla Biennale di San Paolo, in diverse edizioni della Biennale di Venezia e in numerose mostre in Italia e all'estero. Le sue opere sono state esposte in musei italiani e internazionali, tra cui lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1983), il Metropolitan Museum di New York (1984), la Neue Nationalgalerie di Berlino (1984, 1992) il Musée National d’Art Moderne de la Ville di Parigi (1984); il Boca Raton Museum of Art, Florida (1997) la Galleria Civica di Siena (1997), la Galleria Civica di Trento (2000), Palazzo Pitti e il Museo Archeologico Nazionale di Firenze (2002), la Triennale Bovisa, Milano (2009), la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma (2010) e Palazzo Reale, Milano (2011).

“Villa Rufolo mille anni di magia” - terza edizione

Dal 16 settembre al 22 ottobre (tutte le sere)

Villa Rufolo riapre di notte avvolta dalla magia del mapping. In 40 minuti e poco più si viaggerà nel tempo attraversando la storia del monumento simbolo di Ravello. Un viaggio rigorosamente in versione 2.0 totalmente rivisitato rispetto alle edizioni precedenti, alla riscoperta dei miti che hanno reso la Villa e Ravello famose nel mondo. Mille anni e un mondo tutto da scoprire: da Wagner a Reid, da Boccaccio a Escher, raccontato dal fantasma di Lorenzo Rufolo che torna a riprendersi la scena e soprattutto torna a governare quella che fu la sua straordinaria dimora. “Come padrone di casa sono orgoglioso di avervi ospitato” dirà Lorenzo alla fine del fantastico viaggio organizzato dalla Fondazione Ravello. Il fortunato progetto di proiezioni mappate e ologrammatiche, già messo in campo nel 2014 e nel 2015 per la valorizzazione del monumento simbolo di Ravello, è stato ripensato e adattato agli importanti interventi di restauro che hanno interessato la Torre Maggiore e le facciate. Dal 16 settembre al 22 ottobre prossimi, “Mille anni di Magia” offrirà uno spettacolo nuovo e unico nel suo genere che già nelle edizioni passate aveva incontrato il favore unanime del pubblico. Come per il passato, i “quadri” faranno rivivere i passaggi degli artisti, scrittori e letterati che hanno reso Ravello immortale. A cominciare naturalmente da Giovanni Boccaccio, vero e proprio antesignano del gran tour ravellese ai tanti che in questo luogo hanno tratto ispirazione: Edward Morgan Forster, André Gide, Paul Valéry, Tennessee Williams, Truman Capote, Gore Vidal… Immancabile il riferimento alla visita di Richard Wagner e al periodo aureo di Sir Francis Nevile Reid che, seppur in modo molto diverso, hanno cambiato per sempre il destino di Ravello. Un altro quadro, invece, esalterà in modo ancora più spettacolare le linee e le geometrie straordinarie dei giardini sospesi sul mare riprendendo le visioni di Maurits Cornelis Escher, che pure soggiornò a lungo a Ravello. Il viaggio si concluderà ai piedi delle facciate da poco restaurate con un ‘quadro’ inedito tutto da scoprire che promette luci e stupore. In conclusione: mille anni di passato fra i più gloriosi d’Italia, raccontati con le più moderne tecniche e tecnologie; sarà una vera e propria sintesi del progetto “Ravello Costa d’Amalfi Capitale Italiana della Cultura 2020”, guarda caso presentato ufficialmente 24 ore prima dell’inizio della… magia.





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