Fiction, evoluzione di un format
Dalle telenovelas alle nuove serie tv. Il fenomeno Can Yaman che presto sara' Sandokan
di Eugenia De Luca
Tutto è iniziato con “Beautiful” nel lontano 1987, poi “Vivere” e poi “Centovetrine”. Sì, parliamo di fiction, serie o telenovela che dir sì voglia. Va precisato che già verso gli anni 70 e 80 le fiction erano, quasi tutte, prettamente di origine e produzione latina; le famosissime telenovelas che hanno tenuto banco per anni sulle principali emittenti nazionali e locali. Il format della fiction si basa essenzialmente su una flessibilità di fruzione: se si considera che in media una puntata di una qualunque serie dura dai 30 ai 50 minuti, è facile durante l’arco della giornata incastrarla tra un appuntamento in palestra e un riassetto in casa.
Chiave fondamentale è la sceneggiatura che deve essere capace di tenere alta l’attenzione dello spettatore che, curioso di conoscere l’evoluzione della trama, consumerà il telecomando della smart tv o il vetro touch del dispositivo, facendo una vera e propria maratona notturna in stile Mentana (tutto questo oggi è facilitato dalle principali piattaforme di streaming).
Ci sono sceneggiati che contano diciannove stagioni ("Grey’s anatomy"); chi si è fermata alla quindicesima ("ER-Medici in prima linea") o chi non ha voluto esagerare fermandosi alla decima ("Friends") lasciando sgomento e nostalgia tra tutti i fan. E ad oggi la situazione com’è? Certo, in Italia, soprattutto a Napoli, si conta un primato: “Un posto al sole”. Questa si conferma essere la prima fiction interamente prodotta in Italia, ambientata nella splendida cornice del golfo e incentrata sulle storie dei condomìni di palazzo Paladini.
“Don Matteo”, “Un medico in famiglia”, “I Cesaroni” e tante altre fiction che hanno tenuto compagnia a intere generazioni sono state spazzate via da nuove produzioni, ormai internazionali che hanno preso completamente il sopravvento.
Il boom è scoppiato con il famosissimo attore ottomano Can Yaman, che con la sua “Day dreamer- le ali del sogno” ha completamente spodestato la precedente saga del “Segreto” con i suoi Tristan e Pepa. Certo, trama sempre a sfondo romantico e percorso ricco di ostacoli.
Ma il fenomeno Yaman è tutto in ascesa, tanto da essere corteggiato da svariate produzioni italiane. Presto sarà Sandokan nel remake della serie interpretata da Kabir Bedi. Se quindi Day dreamer riesce a sbancare la curva dell’auditel, anche l’affascinante Kerem Bursin con il suo “Love is in the air”, che va a sostituire il connazionale e collega Can, mantiene alta la bandiera confermando il successo della fiction made in Turkey.