Iconografie fantastiche

La pittrice Gabriella Cusani e la personale all’Arte/Studio-Gallery di Benevento

    di Vincenzo Maio

Presso l’Arte/Studio-Gallery di Benevento, a pochi metri dall’Arco di Traiano, con la direzione artistica di Antonio Salzano, dal 18 marzo al 4 aprile 2017 la pittrice Gabriella Cusani (nella foto) ha esposto nove tra le sue opere più belle. “Iconografie fantastiche” è stato il titolo della mostra che, nel vernissage, ha visto la presenza dello storico dell’arte Rosario Pinto. Gabriella Cusani (Dugenta, 1949) si è diplomata al Liceo Artistico di Benevento ed ha esposto in personali e collettive in tutt’Italia. Per il tratto deciso, i colori forti, il tipo di messaggi che esprimono le sue opere, può essere collocata in una corrente espressionista italo-francese.

Il critico d’arte Luigi Mauta nella sua recensione ha concluso: «Affiora il bagaglio emotivo dell’ artista, gli occhi catturano luce, tracciano vita, leggono linguaggi corporei depurati dalla loro materiale quotidianità, legati da ritmi nervosi e vitali che scendono e ascendono in una esaltante ripetizione di talento». Gabriella Cusani ha risposto ad alcune domande riguardanti la sua intensa attività artistica.

Come è nata la sua passione per l’arte?

Fin da piccola avvertivo la necessità di comunicare con il mondo circostante attraverso il disegno, la pittura e la scultura, il che, ancor oggi, mi rasserena e mi soddisfa, il tutto convalidato da una notevole predisposizione genetica.

Quali sono i modelli a cui si è ispirata?

I modelli a cui mi sono ispirata sono le intense sensazioni psichiche che desidero trasmettere attraverso i miei quadri.

In che modo è progredita nel tempo la sua tecnica?

Dopo indimenticabili anni di frequenza del liceo artistico, acquisite le competenze basilari, ho vissuto periodi di varie sperimentazioni tecniche, sempre gestiti dalla espressività del tratto che delinea la mia personalità.

Che cosa si può fare per stimolare l’interesse del pubblico per l’arte?

Molto spesso l’ arte viene vista come qualcosa prioritariamente decorativa, il che è ben altro, dicasi “artigianato”, mentre l’arte dovrebbe essere percepita come lo specchio dell’ animo, nonché della società; ciò potrebbe stimolare la sensibilità e quindi l’interesse del pubblico.

Secondo lei le capacità artistiche sono naturali o acquisite?

Credo che le capacità artistiche siano innate e quindi trasmesse attraverso il bagaglio genetico.

Vi sono artisti locali che hanno fatto fortuna all’estero. Allora è proprio vero il detto "nemo propheta in patria"?

Purtroppo per la complessità dei rapporti sociali spesso avviene anche tutto ciò.

Qual è il segreto della sua creatività?

La complessità del mio essere trova serenità nell’ esprimere attraverso l’ arte ciò che di più profondamente interiore pulsa e palpita in me.

Qual è stata la più grande soddisfazione della sua carriera?

La più grande soddisfazione della mia carriera è stata quella di riuscire e trasmettere pulsioni, sentimenti ed emozioni attraverso i miei quadri.

Programmi per il futuro…

Potenziare ed estendere sempre più, attraverso la mia pittura, l’empatia che mi colleghi, sempre più, al mio prossimo.





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