Coronavirus, architettura della paura

Sopravvivere all'ansia e all'assalto dei media. I retroscena di una pandemia.

    di Gianluca J.L. Giadima

(Prima puntata). Pronti a mettere le mani in pasta per preparare una delle prelibatezze più succulenti di ogni tempo? La “torta della paura”! Ingredienti: paura pura; persone q.b; timore; ansietà; fobia; panico; orrore! Preparazione: versare la paura (meglio se sminuzzata e/o invisibile) in un recipiente; aggiungere una comunità (piccola o grande a piacimento); mescolare per sciogliere gradualmente le resistenze; iniziare a lavorare a velocità variabile gli ingredienti, aggiungendo timore, ansietà e fobia; emulsionare il composto per montare in panico (paura della paura); aggiungete un pizzico di orrore (un po' più di q.b.) fino a ottenere una grossa massa (egregora); versare il preparato in uno (o più) contenitori mediatici ad alto impatto, precedentemente imburrati; cuocere a fuoco alto; spolverare con zucchero della torre di Babele; guarnire con titoli apocalittici; servire caldo!

Questa ricetta può far sorridere, gridare all'assurdità o al difetto cognitivo emerso dalla penna di un creatore di storie, ma poco si discosta dall'amaro pasto cui politica, amministrazioni e media ci stanno abituando in queste settimane di caos. Il coronavirus Covid-19 non è pandemia (anche dopo la convalida dell'Oms), ma un'emergenza fasulla a fini speculativi (cfr. pandemic bond), che coinvolgendo la relazione tra mente e corpo della popolazione - molto più intima di quel che immaginiamo - genera un'emergenza reale e gravissima, dal punto di vista sanitario. Così, il mondo intero, con ruoli primari e secondari (a rotazione), è ingaggiato in un fenomeno di “teatro ad ampio spettro”. Pantomima alla quale, del resto, siamo già ampiamente indottrinati (dallo 'sbarco sulla Luna' ai fatti dell '11 Settembre') con tanto di colonna sonora di piccole star, che canticchiano stornelli propagandistici. Follia?! Non proprio! Dietro il paravento della coscienza globale, che oggi vive la scena madre del grande panico, si nasconde l' ”architettura della paura”, tanto semplice da vedere, quanto difficile da decifrare.

Fingiamoci viaggiatori nel tempo, e rileggiamo gli eventi d'oggi come fossero accaduti in un lontano passato. Sapete che nel 2017 Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e World Bank hanno scommesso sui disastri che avrebbero potuto colpire la popolazione mondiale? I “pandemic bond” sono un derivato finanziario (titolo obbligazionario), che nasconde una certa forma di scommessa sulla vita dell'essere umano. Sul tavolo tre possibilità di scommessa: 1) un ciclone che sarebbe andato a devastare mezzo mondo; 2) un disastro dedicato all' Australia; 3) una epidemia da cononavirus che avrebbe dovuto avverarsi tra il 2020 e il 2022, partendo dalla Cina, e rimanendo attiva per almeno 12 settimane. Ebbene, forse per miracolo cabalistico, la previsione si è avverata: l'epidemia di coronavirus Covid-19, ora definita "pandemia" dall'Oms, farà scattare con ogni probabilità le clausole su 320 milioni di dollari di "pandemic bond" emessi nel 2017 dalla Banca Mondiale – così scrive Paronetto sul Sole 24 Ore.

(Seconda puntata: venerdì 20 marzo)





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