LIBRI Gemma
Tutte le donne di Valeria Cimmino, disegnate da Martina Di Mauro
di Giuseppe Grasso
Continua il grande successo di “Gemma. Storie di piccole e grandi donne” (Iuppiter Edizioni), il libro di esordio di Valeria Cimmino, con le illustrazioni dell’artista Martina Di Mauro. L’opera, in cui la protagonista, alla ricerca della sua identità, si confronterà con le eroine delle storie della sua infanzia, ha vinto nel 2018 il “Premio Nuove Opere”, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della SIAE. L’autrice e l’illustratrice si raccontano.
Gemma, tra scrittura e disegni: come è nata l’idea?
Valeria. Nasce dal voler esternare una parte del mio vissuto. Ho scelto di scrivere racconti per affrontare più temi. Le mie protagoniste vengono descritte in un ampio ventaglio di caratteristiche, anche negative, ed è con un viaggio metaforico fra bene e male e le sfaccettature della femminilità che Gemma potrà capire che tipo di donna vorrà essere.
Martina. Le protagoniste di Gemma sono donne con una vita travagliata, come nelle fiabe noir, e per questo ho scelto uno stile semplice e immediato. In tutte le illustrazioni poi c’è un filo comune, la presenza di una pianta o un fiore, che per me rappresentano qualcosa che si fortifica benché sembri effimero e delicato.
Che valore date alla letteratura e all’arte?
V. La letteratura ha un valore fondamentale nella mia vita. È una passioni che mi ha trasmesso mia madre. I miei primi libri sono stati una raccolta di fiabe illustrate e una versione per bambini dell'Odissea. Invece ho iniziato a scrivere per gioco da piccola battendo a macchina insieme a mia nonna materna e a mia zia, e a dodici anni ho composto il mio primo racconto.
M. L'arte per me è un bisogno da esprimere in tutte le forme possibili, è il significato che diamo al mondo e la nostra ragion d'essere, ed è per questo che deve essere immediata nella sua comprensione ed espressione, come un linguaggio universale.
Cosa si potrebbe fare per far cresce la cultura in Italia?
V. Rendere la cultura e l'istruzione fruibili a tutti non basta. È necessario alimentare l'amore per lo studio sin dall'infanzia: un bambino a cui saranno dati svariati impulsi, come leggere, visitare musei o ascoltare musica, da adulto avrà una maggiore sensibilità culturale.
M. Per spingere i giovani a credere di più nel valore della cultura bisognerebbe incentivare le attività extrascolastiche come all’estero, dove vi sono club d'arte e sport che stimolano l'interesse e la passione dei giovani verso qualcosa che potrà solo arricchirlo.
La cultura è donna?
V. Credo che il vero contributo che le donne possano dare in più alla cultura sia quello di trasmetterla ai propri figli ed essere d’esempio, ricordando i sacrifici che hanno dovuto compiere affinché il loro diritto di pensiero e di parola fosse pari a quello degli uomini.
M. La donna, con la sua sensibilità e la sua forza, può portare l’attenzione su temi attuali come la lotta contro la violenza di genere e l'emancipazione: infatti il suo ruolo nel tempo è cambiato molto rispetto a quello di angelo del focolare, e sono stati fondamentali la libertà di espressione e soprattutto la lotta contro il maschilismo.