Note contro la camorra

Con lo spettacolo Change, il Coro Giovanile del San Carlo mostra il lato buono della città

    di Maria Neve Iervolino

Presso i laboratori artistici del Teatro di San Carlo a Vigliena il Coro Giovanile ha portato in scena il musical "Change" che ha al centro una storia di cambiamento e di lotta contro la criminalità, come ha spiegato il direttore e maestro Carlo Morelli: “La musica deve essere centrale nell’educazione dei ragazzi, è un elemento forte per il recupero delle periferie”. La trama mostra il riscatto del protagonista, figlio di un boss, e di tutti i ragazzi che come lui sono intrappolati in un mondo d’illegalità, attraverso l’amore e soprattutto la musica, che parlando un linguaggio universale è in grado di avvicinare storie e ambienti sociali diversificati.

Il messaggio che dà il lavoro dei ragazzi che hanno lavorato a questo progetto è mostrare “la bellezza, la poesia, l’arte, che possono fare leva sulle persone di tessuti sociali complessi, perché una persona ignorante è una persona vulnerabile che più facilmente può essere oggetto di altri, una persona colta può invece scegliere il proprio destino, e la musica può fare la differenza in questo” sottolinea Carlo Morelli. La musica è, per chi possiede la sensibilità di capirla, linguaggio compreso nel pieno delle sue declinazioni presso le quinte barocche del Teatro di San Carlo che ha dato la possibilità ai ragazzi del suo Coro Giovanile di creare uno spettacolo originale che già dalle sue prime rappresentazioni ha riscosso un grande successo, anche secondo l’assessore comunale alle politiche giovanili Alessandra Clemente: “Lo spettacolo ha avuto una risposta straordinaria si rifarà al Pan e a Pianura”, ha dichiarato.

Questo musical ha permesso a ragazzi dotati di talento di esprimersi a prescindere dal tipo di formazione ricevuta creando un’opera originale e significativa. "Change" è “autobiografico perché durante le selezioni del coro c’era chi veniva dal mondo pop e dalla musica classica, due mondi che si confrontavano e incontravano. Da questo 'scontro incontro' è nato questo progetto”. Racconta Carlo Morelli: “Non esistono distinzioni di genere, esiste la musica suonata bene e quella suonata male, lo stile non ha importanza”. Il musical ha permesso a ragazzi dotati di talento di esprimersi a prescindere dal tipo di formazione ricevuta, creando un’opera di contaminazione musicale e sociale tra questi, i tre giovani autori che hanno composto musiche e testi. Alfredo Giordano Orsini, vent’anni, studente al conservatorio, è già pianista ufficiale del Coro, per "Change" ha scritto la musica del brano che dà il titolo all’opera, insieme ad Enrico Mormile che si è occupato del testo, anche lui studente al conservatorio, che descrive "Change" un “pezzo trainante di questo musical, che nasce dal mio cuore”.

Emilio Carrino appartiene alla genesi del progetto: “Era l’ultima occasione che mi davo come cantante dopo tante porte sbattute in faccia, Carlo invece ha creduto tantissimo in me”. Ha iniziato come artista acerbo, per divenire il Volto Nuovo di Castrocaro nel 2013 e adesso con un cd in uscita e autore di sei brani del musical si mostra come un vero autore che per la stesura dei brani ha pensato che “il giusto compromesso fosse continuare a scrivere in modo personale raccontando le mie emozioni ma immaginando le canzoni cantate dagli interpreti che avrebbero dovuto eseguirle”. Le parole di questi giovani artisti che vivono un momento straordinario per la loro maturazione personale ed artistica sono un’iportante testimonianza del successo dei Sancarlini che ancora fino a "Change" erano materia grezza, ma che dopo questa esperienza sono divenuti cantanti, attori, autori, artisti che sarà bello seguire nella loro ulteriore maturazione. Come ricorda Carlo Morelli “i Sancarlini sono già stati in dieci case circondariali, a Nisida, hanno partecipato a libera contro le mafie, e il musical vuole essere il coronamento di questo percorso e vuole dire alla camorra: 'Noi vi sconfiggeremo'. Se questa città sarà assediata dalla musica cambieranno tante cose”.





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