Il fantasma goloso del Gambrinus

Viaggio nelle leggende partenopee: la storia dello spiritello che ruba dolci

    di Flora Fiume

Quando si pensa al Gambrinus di Napoli si pensa al caffè storico per eccellenza della città. Le sue sale liberty, che hanno più di 150 anni, hanno ospitato personaggi famosi della storia e della letteratura. Dall’imperatrice Sissi, a Jean Paul Sartre, Oscar Wilde, Ernest Hemingway, Matilde Serao. Tutti conoscono il famoso Gambrinus, ma pochi conoscono la storia del suo fantasma. Napoli è una città immersa nei miti e nelle leggende. Secondo la tradizione ci sono spiriti e fantasmi, per lo più protettivi e benigni, sotto ogni pietra e dietro ogni angolo della città. Anche il famoso caffè di piazza Trieste e Trento ne ospita uno. Si tratterebbe di uno spiritello buffo, divertito e divertente.

E’ stato avvistato anche da qualche cliente. Sarebbe il fantasma di una bambina, con vestiti dell’inizio del secolo scorso, che ridacchia e ruba i dolci che vengono lasciati sui tavolini. Non si sa niente di questa bambina ectoplasmatica e della sua storia. Non ci sono episodi di cronaca nera, morte cruenta o improvvisa, che si ricollega a questa bambina buffa. Non si sa chi sarebbe, da dove viene, perché si aggirerebbe per le sale del caffè. Si sa che è molto golosa e che è possibile incontrarlo soprattutto nel periodo tra Ognissanti e Capodanno, quando aumenta la produzione del tradizionale torrone dei morti che parrebbe prediligere particolarmente. Non c’è chi non veda in questo un grande simbolismo. Il torrone viene infatti ricollegato ad una forma di contatto con i morti. Il suo impasto è ricco di frutta secca e, secondo gli antichi, proprio dentro noci, nocciole e mandorle era possibile trovare spiriti benigni o indemoniati, o addirittura ricevere da questi, proprio attraverso questo tipo di frutta, doni e poteri sovrannaturali.

 





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