Coding, la disciplina del futuro

Cos'è e come ha cambiato la nostra vita

    di Adriano De Simone

In Italia è insegnato solo negli istituti tecnici o nei corsi di laurea di carattere informatico, ma lo studio del “coding”, o per meglio dire della programmazione, sta diffondendosi in tutto il mondo. Si tratta di quella scienza che ci ha facilitato la vita permettendo di realizzare software ed applicazioni. Ma cosa significa davvero creare un programma? 

Programmare consta del lavoro intellettuale di chi, capace di sviluppare sequenze algoritmiche, riesce a sfornare software in grado di ovviare al problema di turno.

Ma attenzione: studiare le linee di codice ed i costrutti del C,C++, Java o qualsivoglia altro linguaggio di programmazione non basta per metterci in condizione di sviluppare software realmente utili. Bisogna infatti addentrarsi in questo mondo fino a comprendere le peculiarità e le dinamiche di funzionamento del computer, del sistema operativo e del compilatore (un programma specifico che legge le linee di codice e le assembla, realizzando il così detto “file eseguibile”). 

Un programmatore esperto studia approfonditamente l'informatica a partire dalla macchina di cui fa uso ed una volta acquistata padronanza della macchina inizia a dilettarsi a cavallo di logica e matematica per imparare a formulare algoritmi efficaci ed efficienti. Ma dove e come reperire le informazioni giuste? 

Infiniti sono i tutorial disponibili sul web ed infiniti sono anche i manuali presenti on line ma, guardando ad un percorso serio e professionale, che lega salde basi di matematica a conoscenze e competenze sui codici, non c'è altra strada che l'università. Con buona probabilità un minimo di programmazione si inizia ad intravedere già tra i banchi dell'istituto tecnico ma con approcci che, statisticamente, sono per lo più volti a delineare una forma mentis predisposta all'apprendimento di discipline informatiche negli anni accademici. Però la materia risulta interessante in vista dei passi che il mondo muove verso un futuro sempre più informatizzato ed automatizzato; pertanto risulta un campo in cui investire sempre più denaro e risorse.

È così che, al di là dell'insegnamento della programmazione nelle università e nei licei, gli statunitensi inseriscono percorsi di formazione appositi fin dalla scuola primaria. L'intento è quello di creare una vera e propria “generazione 2.0”, nata e cresciuta con un computer alla mano e cosciente delle più fini sottigliezze del coding. 

L'azione si augura da dar vita ad una classe di persone dotate di quelle competenze che, miste al talento e all'inventiva, potrebbero rivoluzionare il mondo informatico come da noi conosciuto oggi, scoprendo e creando giorno dopo giorno.

Un'azione tanto forte ha scosso il mondo facendo dubitare più governi circa una eventuale emulazione del modello americano, soprattutto in virtù del fatto che ogni singola azione del domani andrà gestita virtualmente attraverso PC e rete. 





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