Il Madre nel segno di Marcello Rumma

Retrospettiva sul pioneristico imprenditore culturale degli anni '60

    di Flora Fiume

Continua la fase due di via libera all’apertura scaglionata di attività e luoghi normalmente aperti al pubblico che per più di due mesi sono stati messi in quarantena da provvedimenti statali e regionali. Dall’inizio di questa settimana, in particolare, è stata data la possibilità anche ai musei di riaprire. Uno dei primi che ha spalancato i portoni è stato il Madre (Museo di arte contemporanea Donnaregina). Bisognerà aspettare ancora qualche giorno per il Mann (Museo Archeologico Nazionale) e per il Museo di Capodimonte, che nelle more ha deciso di concedere l’entrata nei viali del Real Bosco che in questo periodo sono stati attentamente curati e sottoposti a manutenzione straordinaria.

La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, presieduta da Laura Valente, ha attivato tutti i protocolli di anti-covid richiesti e che ha ritenuto ragionevoli e opportuni. Ingressi contingentati con un numero massimo ad ora di ammessi al museo. Predisposizione di percorsi unidirezionali che impediranno ai visitatori che entrano, rigorosamente muniti di mascherina, di incrociarsi con quelli che escono. Entrata e uscita separata. Contenitori di soluzione disinfettante per le mani. Tutto per rendere fruibile il museo in piena sicurezza. Alcune zone del Madre resteranno però, per ora, chiuse: il cortile esterno, gli spazi di Madre Butìc, la Biblioteca Mediateca e le sale Long e LeWitt saranno ancora per un po’ interdette. Resta visitabile la collezione permanente con le opere dei più famosi artisti di arte contemporanea, Rebecca Horn, Mimmo Palladino, Jeff Koons, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Anish Kapoor, Daniel Burien, Francesco Clemente e tanti altri.

Accanto alla permanente sarà possibile visitare una retrospettiva dedicata a Marcello Rumma, un personaggio caposaldo dell’arte italiana contemporanea. Nato a Salerno nel 1942, e morto giovanissimo nel 1970, è stato un imprenditore culturale che negli anni ’60 ebbe la lungimiranza di pubblicare libri di grandi artisti come Duchamp o Pistoletto, di commissionare mostre a giovani critici come Renato Barilli, Filiberto Menna, Alberto Boatto, Germano Celant, o di collezionare opere, insieme alla moglie Lia, di Fontana, Flavin. Rauschenberg. Una figura leggendaria che il Madre omaggia con “I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”, inaugurata lo scorso dicembre e ancora visitabile fino al 29 giugno, salvo proroghe. È stata curata da Gabriele Guercio e Andrea Viliani che spiegano “Il percorso si struttura intorno a due filoni paralleli, che si intrecciano in una scrittura espositiva che attraversa 11 sezioni: l’attività pubblica di Marcello Rumma e una prima ricostruzione della collezione. L’idea è aver tracciato un primo ritratto di Rumma, che dovrà essere ulteriormente definito nei prossimi anni”.





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