Napoli contro la Buona Scuola

Rissa tra polizia e studenti. Si manifesta così il dissenso verso la riforma di Giannini

    di Maria Neve Iervolino

Il 13 novembre si è tenuta in tutta Italia una manifestazione contro la riforma della “Buona Scuola” renziana. Anche a Napoli un folto corteo di giovani si è riversato per le vie del centro con cori di protesta; non sono mancati oltre a studenti degli istituti medi e superiori anche studenti e rappresentati delle associazioni universitarie, sindacati e insegnanti, i più coinvolti dalle novità del disegno di legge. Quella che però era iniziata come una tranquilla e lecita contestazione, partita da piazza del Gesù, cuore storico del centro della città, si è trasformata all’approssimarsi di piazza del Plebiscito in uno scontro con le forze di polizia. Numerosi video e foto hanno iniziato a circolare tra i ragazzi presenti alla manifestazione e già poche ore dopo sono arrivati su vari social network, gli autori dei filmati denunciano l’uso di manganelli e di forza non necessaria sui giovani manifestanti.

Il dissenso verso la riforma del ministro Giannini voluta dal governo è da lungo tempo oggetto di critiche e contestazioni da parte di istituti scolastici, sindacati e associazioni studentesche che vedono in questa un meccanismo di precarietà per quanti sono già all’interno del sistema scolastico e per chi sta per entrarvi, queste le motivazioni di quanti erano venerdì in piazza Trieste e Trento per contestare con petardi e striscioni presso la sede di Confindustria.

La forte tensione non ha caratterizzato solo il corteo napoletano ma è nel capoluogo partenopeo che sono stati registrati, anche se in numero esiguo, diversi feriti tra studenti e poliziotti. 





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