E io ti seguo, storia di coraggio
E' uscito in dvd il film di Maurizio Fiume su Giancarlo Siani
di Mario Paciolla
“E io ti seguo” è una storia di coraggio e passione napoletana. Il film del regista Maurizio Fiume è tratto dalla vicenda di Giancarlo Siani, giovane giornalista partenopeo, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985.
Giancarlo, interpretato da Yuri Gugliucci, comincia a lavorare per “Il Mattino” come corrispondente a Torre Annunziata. Inesperto, conduce con estrema pazienza e dedizione un’inchiesta sul clan dei Nuvoletta. La sua insaziabile fame di verità, unita ad una lucidità d’intuizione da grande giornalista, lo porteranno ad accusare pubblicamente gli esponenti della “Nuova Famiglia” di voler vendere alla polizia il boss di turno Valentino Gionta. La pubblicazione dell’articolo farà infuriare i fratelli Nuvoletta, apparsi così “infami” agli occhi degli altri boss partenopei, per la loro collaborazione con le forze dell’ordine. L’accusa pubblica, priva di qualsiasi filtro mediatico, sarà la firma della sua condanna a morte, ma soprattutto un prezioso testamento su come scrivere.
Il regista da un lato mette in evidenza la semplicità del personaggio, ritratto con ammirazione tra un caffè in redazione ed uno al bar, le lettere all’amica, la sua Mehari, dall’altro sottolinea la grande caratura giornalistica, con la lettura diretta di alcuni suoi articoli pubblicati.
Il film, solo ora uscito in Dvd in tutta Italia per la collana “Officine Italiane” della Eskimo (una versione senza "extra" era già apparsa a Napoli e Provincia su iniziativa del mensile Chiaia Magazine), ha ottenuto un importante riconoscimento internazionale, venendo selezionato da importanti festival, quali quelli di Montreal, Istanbul e Teheran. Quando fu presentato in Italia, a Sorrento, suscitò una grave reazione di censura.
La pellicola infatti vuole essere un pubblico atto d’accusa, alla maniera di Siani, a tutte quella persone coinvolte nelle inchieste condotte dal giornalista, dai colleghi ai magistrati, i quali, dinanzi alle scoperte ed alle prove raccolte e alle sue richieste di appoggio, non si scoprivano più di tanto, incoraggiandolo ad andare avanti con un’ipocrita “e io ti seguo”. Ma Giancarlo Siani, oro di Napoli, non fu seguito da nessuno. Fu seguito solo dai sicari della camorra, “scuorno” di Napoli.