Tra le copertine dei libri del passato

Il 25 settembre la Biblioteca Nazionale di Napoli ha aperto al pubblico le teche

    di Maria Regina De Luca

L’ultima domenica di settembre, quasi a chiudere in bellezza l’estate, la Biblioteca Nazionale di Napoli ha spalancato le preziose teche dei suoi libri rari offrendo a un partecipe e fitto pubblico di visitatori le testimonianze di una ricchezza letteraria e poetica che hanno reso l’Italia depositaria, fonte e matrice di una millenaria cultura.

Dalla Commedia alla Gerusalemme, dal Canzoniere alla Scienza Nuova, dal Decamerone all’Orlando Furioso, ecco sotto le vetrine le ancora leggibili pagine di testi consacrati dal loro immenso valore letterario e dal tempo, testi che hanno attraversato i secoli conservando la loro forza esemplare di fonte di conoscenza alla quale si sono alimentate intere generazioni. La più affollata delle vetrine è quella che custodisce parole e versi percorsi dalla nostalgia di una giovinezza sempre sul punto di svanire, versi che interrogano la Luna sullo scopo della vita e affondano nell’Infinito l’innato bisogno dell’uomo di un’eternità che non gli apparterrà mai: il nostro Leopardi, eternamente giovane nel suo costante innamoramento  della bellezza, nella sua inestinguibile sete di vita…

Non si limitano alla letteratura e alla poesia i volumi esposti nelle diverse sale, ma riguardano ricerche e scoperte nei vari campi dello scibile e della scienza, nell’arte e nella tecnica e  che vanno ad aggiungersi ai codici minati con le loro splendide rilegature, agli incunaboli e alle xilografie sottratte all’aggressione del tempo attraverso interventi di restauro preventivo per il quale è attrezzato un laboratorio apposito. Ognuno dei testi esposti è stato illustrato dalla guida sapiente di addetti e dalla grande competenza della professoressa Mariolina Buttò, vice-direttrice della Biblioteca, che ha spiegato con grande chiarezza e padronanza della materia tutto quanto ha portato nei secoli alle varie edizioni dei testi e all’ininterrotto percorso filologico che ne accompagna le scelte, la composizione e il continuo divenire. Il concerto a metà giornata è stato una pausa felice in sintonia con l’atmosfera della mostra  perché l’Ensemble Barocco Accademia Reale ha eseguito musiche di Gallo, Pergolesi, Jerace, Leo, i grandi compositori del primo Settecento, il secolo nel quale, a Napoli, confluisce la grande cultura del secolo d’oro: la  musica barocca napoletana che ispirò Mozart nel suo viaggio a Napoli. I bravissimi musicisti, primo violino e direttore artistico Giovanni Borrelli, hanno eseguito in modo esemplare le non facili composizioni scelte evidenziandone con sagacia la finezza, la leggerezza vibrante di delicata felicità creativa, l’armoniosa fusione di toni e tutto quanto rende  questa musica esemplare ed eternamente attuale.

Vi sarà, secondo i progetti della Biblioteca, una seconda domenica dedicata a questa encomiabile opera di diffusione di un sapere del quale siamo eredi e che per dovere va trasmessa alle generazioni più giovani. In tal senso, l’iniziativa della Biblioteca merita un riconoscimento particolare e i suoi addetti, che hanno seguito e guidato instancabilmente il pubblico, un applauso e un invito a continuare.





Back to Top