L'altra America, l'altra narrazione

Perche' leggere il libro di Federico Franzin sull'anima profonda degli Usa

    di Mario Vittorio D'Aquino

Le immense fratture che attanagliano l’America sono oggigiorno sempre più evidenti. Come crepe in un muro, queste diventano solchi quando a incrementare il danno sono agenti intrinseci alla stessa società. Le scosse telluriche che hanno frammentato lo spirito americano, sempre più offuscato dai reali valori di libertà e democrazia, dalla Guerra di Secessione ai giorni nostri sono state ripercorse da una delle ultimissime uscite della casa editrice Passaggio al bosco nel libro L’altra America – L’anima profonda degli Stati Uniti, dall’identità sudista al fenomeno Trump.

Un excursus, quello dello scrittore Federico Franzin, di quella che potremmo definire una “storia americana X”, ovvero una contro-narrazione sottaciuta e occultata di una parte del Paese a stelle e strisce rimasta distante dal modello globalista del Deep State, del colosso dell’alta finanza, del dilagante politically correct, della fantomatica società aperta e della liberticida cancel culture. Un vero e proprio substrato profondo, eterogeneo e dimenticato, infrattato nelle periferie rurali e desertiche, lontano dalla stampa mainstream, i cui membri però sono pronti a difendere la propria identità, la propria storia e il valore di libertà ad ogni costo, anche con l’utilizzo delle armi se necessario.

E’ un saggio accurato e riflessivo che non lascia spazio a tante interpretazioni quello di Franzin. Si racconta la storia, le contraddizioni di uno sfaccettato tessuto sociale, la sconfitta e il dramma (sì avete letto bene, il dramma) del multiculturalismo targato USA, le idee e i personaggi che hanno deciso di schierarsi nell’Altra America. Dall’irredentista ma vinto Sud dei confederati, romanticamente sconfitto, alle evoluzioni diaboliche del Ku Klux Klan; dalle centinaia di milizie locali ai fermenti rurali dalle organizzazioni cristiane a quelle dell’Alt Right; dai movimenti suprematisti e antisemiti, si arriva a toccare il tema delle teorie cospirazioniste QAnon, fino ai famigerati tumulti di Capitol Hill che hanno destabilizzato gli USA per la forte e partecipativa propulsione anti establishment con cui i facinorosi hanno agito.

Nel libro queste sfaccettature di un versante americano burbero, represso che sfocia spesso nel fanatismo sovversivo vengono brillantemente psicanalizzate dallo stesso autore, per cui: “[…] In un Paese in cui la libertà non è considerata solo una condizione sociale irrinunciabile ma valore assoluto a cui si lega l’esistenza stessa della Patria, la nascita di milizie (e aggiungo organizzazioni, associazioni, movimenti) autonome è un fatto fisiologico e prevedibile, proprio come la pericolosità di un’enorme polveriera pronta ad esplodere”. Partendo da questa conditio sine qua non sarà possibile per il lettore provare a comprendere il comune sentire nel dark side of America. Una condizione indispensabile di emancipazione e libertà diffusa che noi europei abbiamo smarrito da tempo ma che è tornata fortemente in auge durante la presidenza Trump, il quale ha interpretato i vecchi valori tradizionali in una nuova visione degli Stati Uniti, rompendo con “la storia sordidamente imperialista dai mille fronti di guerra per l’interesse di pochi (la cosiddetta élite) e focalizzando l’operato in una politica interna mirata a far tornare nuovamente grande l’America del lavoro e della libertà”.

In ogni capitolo – ve ne sono dieci – termina con approfondimenti, anche illustrati, dei diversi fenomeni storici, metapolitici, religiosi ed esoterici per offrire a chi legge una visione completa e descrittiva sul tema. 
Per arricchire il bagaglio culturale e cinematografico su questi temi mai veramente sviscerati e affrontati con occhi diversi e limpidi da qualsivoglia offuscante ideologia è consigliata la lettura America profonda di Edoardo Cigolini e le visioni dei film American History X (peraltro già recensito) e Imperium (disponibile su Prime Video).





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