Amarcord Eduardo

A trent'anni dalla morte, le iniziative per celebrare il genio del teatro

    di Teresa Mori

«Il 25 marzo 1945, alle ore 16,30, in un silenzio teso, si alzò il maestoso sipario del San Carlo. A Napoli la guerra era finita da un pugno di mesi, ma i tedeschi erano ancora dalle parti di Firenze. Le sale erano requisite ed Eduardo aveva ottenuto il teatro per una sola rappresentazione a beneficio dei bambini poveri. La platea era piena, i professori d’orchestra per assistere allo spettacolo si erano infilati nel golfo mistico allungando il collo per guardare dal basso gli attori. Il grande palcoscenico ridotto a metà e stretto in proporzione, dava un eccellente risultato sia dal punto di vista della concentrazione dell’azione che dell’acustica. "Arrivai al terzo atto sgomento - ricorderà Eduardo - recitavo e sentivo intorno a me un silenzio assoluto, terribile. Quando dissi la battuta finale e scese il pesante velario, ci fu silenzio ancora per otto, dieci secondi, poi scoppiò un applauso furioso, e anche un pianto irrefrenabile.

Tutti avevamo in mano un fazzoletto, gli orchestrali che si erano alzati in piedi, i macchinisti che avevano invaso la scena, il pubblico che era salito sul palco. Tutti piangevano e anche io piangevo, e piangeva Raffaele Viviani che era corso ad abbracciarmi. Io avevo detto il dolore di tutti”».

Così riporta la storica giornata del debutto di Napoli Milionaria al San Carlo lo stesso Eduardo, in un’intervista rilasciata ad Enzo Biagi nel 1959 e ripresa poi da Maurizio Giammusso nella sua “Vita di Eduardo”.

A trent’anni dalla scomparsa di De Filippo, Napoli e soprattutto i napoletani rendono omaggio al genio di Eduardo e lo fanno in mille modi differenti.

In questo trentennio, il lavoro di Eduardo è stato analizzato, utilizzato rielaborato e celebrato. Sono innumerevoli le manifestazioni volte a ricordare il magnifico lavoro svolto dal grande drammaturgo: un cartellone di spettacoli cittadini presentato dai diversi teatri napoletani; incontri con i protagonisti (registi, attori che con Eduardo hanno lavorato), attività didattiche e d’approfondimento negli istituti scolastici inferiori ed universitari; laboratori teatrali sulla drammaturgia eduardiana; rassegne di teatro amatoriale su testi di Eduardo De Filippo; mostre sulla figura di Eduardo e sui suoi lavori.

Eduardo ha scritto e rappresentato più di 70 commedie, partecipato a circa 50 film, realizzato 18 regie liriche, è stato rappresentato in tutto il mondo, ha collaborato con i più famosi musicisti, autori, scrittori, poeti, pittori della sua epoca.

È doveroso, quindi, da parte della sua città, ricordare tutto questo, ognuno a modo proprio, con momenti diversi per concezione e vocazione. Nel trentennale della sua scomparsa non si può non rendere merito a chi con la sua arte ha reso grande Napoli nel mondo.

A tal proposito, il convegno "Eduardo De Filippo tra testo e scena", promosso dall’ Università Federico II, ha inaugurato le manifestazioni per il trentennale, mercoledì 7 maggio. Il progetto della manifestazione è stato elaborato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, che ha costituito un Comitato con le istituzioni scientifiche e teatrali della città.

Abbiamo poi, l’iniziativa sancarliana: "Il San Carlo per Eduardo, Eduardo per il San Carlo", che omaggia il genio del grande attore-drammaturgo attraverso due spettacoli: il balletto “Eduardo artefice magico”, nuova produzione con il Teatro San Ferdinando, sala della famiglia De Filippo, in prima assoluta sabato 10 maggio ore 20.30. Quello creato da Francesco Nappa, coreografo, regista e costumista dello spettacolo, non è un ritratto biografico di Eduardo piuttosto un omaggio alla sua produzione artistica. Un lavoro eseguito sulla scia delle emozioni evocate dai lavori eduardiani. Un tentativo, questo, di riportare sulla scena anche il lato umano e nostalgico del grande artista.

Lo spettacolo sarà concentrato in 14 scene differenti fra loro ma legate da uno spirito comune, la poesia di Eduardo. In qualche modo, in scena, ci sarà Napoli vista da un napoletano. Si parlerà di Filumena Marturano, di Natale in casa Cupiello, di “sik sik” e di Napoli Milionaria. Protagonista il Corpo di ballo del Teatro San Carlo diretto da Alessandra Panzavolta e le coreografie dell’istrionico Francesco Nappa.

A luglio, poi, a Vigliena (laboratori artistici del San Carlo), andrà in scena, “I mille pagliacci di Eduardo” per la regia di Mariano Bauduin, che vedrà coinvolti i due cori amatoriali dei Sancarlini, diretti da Stefania Rinaldi e Carlo Morelli.

In fine Napoli celebra ancora De Filippo, durante la kermesse del "Napoli Teatro Festival 2014" (dal 6 al 22 giugno), mettendo in scena Il sindaco del rione sanità attraverso la regia di Marco Sciaccaluga che per la prima volta si confronta con un testo eduardiano.

«Era - afferma il regista - il 19 aprile 1964. Avevo dieci anni. Quella sera mio padre mi diede il permesso di fare tardi per vedere una commedia in televisione. Mi disse con semplicità che avrei capito cosa fosse il teatro. C’era l’occasione di vedere un grande attore recitare il testo di un grande scrittore e che erano una persona sola, Eduardo De Filippo. Disse che così avrei fatto anche il mio primo “Viaggio” a napoli, aggiungendo che, nelle mani di Eduardo, Napoli diventava un’immagine del mondo. Quella commedia era Il Sindaco del Rione Sanità».





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