Lo sguardo senza confini di McCurry
Fino a febbraio 2017 gli scatti del fotografo americano in mostra al Pan
di Mariangela Ranieri
Dal 28 ottobre 2016 al 12 febbraio 2017 il PAN, Palazzo Arti Napoli, ospiterà la mostra fotografica “Senza confini” di Steve McCurry. Napoli, quindi, ancora una volta sarà il riflesso delle culture che la animano, ancora una volta sarà una finestra aperta sulle diversità. Il concetto di illimitatezza in effetti ben si adatta al paesaggio partenopeo, un luogo per l’appunto senza alcun tipo di confine, né geografico né politico né umano. Ed è proprio il carattere di questa splendida città che attrae McCurry, le cui pellicole rappresentano quelle vite difficili che poesia e letteratura raccontano soltanto in parte, dal momento che la fotografia è forse oggi il più ricco ed efficace manuale di storia contemporanea. L’assessore Nino Daniele, presente durante l’incontro con la stampa, ha definito McCurry «il più grande critico della globallizzazione», il maestro infatti è stato uno dei pochi a documentare il conflitto in Afghanistan «dando finalmente un volto umano ad ogni titolo di giornale».
La mostra è un percorso libero, il visitatore può infatti smarrirsi nelle storie che McCurry racconta, ci sono inoltre due stanze isolate che rappresentano due focus importanti del cammino artistico del fotografo: nella prima è esposto il primissimo reportage del maestro, le cui foto in bianco e nero ritraggono un paese, ovvero l’Afghanistan, altrettanto scolorito, dove inoltre ci si ritrova circondati da profondi e tristi occhi, in questa stanza infatti divampa la forza eccentrica dei ritratti del maestro; nella seconda invece sono state “conservate” le storie più dure, quelle difficili da ascoltare e terribili da guardare. L’allestimento è stato ideato da Peter Bottazzi, l’elemento scala è onnipresente, le foto infatti sono appese su scale bianche che attraversano le pareti. Napoli in effetti è una città fatta a scale, per cui la mostra riprende questa sua particolarità, ma attraverso questo simbolo l’ideatore vuole anche trasmettere l’atto del protendere verso qualcosa, un simbolismo che infine rimarca il concetto che intitola la mostra: senza confini.
«Sii curioso, sii appassionato, cerca il senso in ciò che vedi, sii sincero e fermati soltanto per le storie che ti riguardano, per quelle che ti catturano», è questo il consiglio che McCurry offre a chiunque voglia intraprendere un viaggio non solo di scoperta ma soprattutto un viaggio attraverso cui salvare il mondo che a poco a poco sta scomparendo.