Comunicazione di massa
A metà tra l'essere e l'apparire
di Silvio Fabris
Tutta la fenomenologia della vita relazionale e sociale potrebbe essere vista in termini di “comunicazione”. La comunicazione, nella sua definizione più semplice, è il trasferimento di informazioni, attraverso un canale o un mezzo, da una sorgente a un destinatario. Al vertice, c’è la comunicazione di massa, lo specchio e il veicolo di relazioni capillari e dinamiche che si stabiliscono e si instaurano in società particolarmente progredite col proliferare di messaggi appositamente elaborati dai noi, i cosiddetti “persuasori occulti”. Tale fenomeno trova la sua massima espressione non soltanto nella scelta preferenziale dei prodotti da parte dei consumatori, ma nella stessa azione di questi verso nuovi e insospettati bisogni.
Tra gli aspetti negativi, si colloca certamente la subdola pubblicità subliminale, addirittura capace di parlare al solo subconscio. Il buon comunicatore però offre al destinatario, qualunque sia il linguaggio della comunicazione, sociale o culturale, un messaggio, certo dopo averlo pulito da interferenze e arricchito con la propria passione, ma lasciandolo sempre onesto e vero.