Chi urta paga

Un caso di tamponamento a catena

    di Adelaide Caravaglios

È questo il principio generale vigente in materia di tamponamenti: il conducente dell’ultimo veicolo è tenuto a risarcire gli altri che lo precedono.

È stato così anche per un automobilista umbro, il quale, per aver urtato alcuni veicoli che lo precedevano, si era visto costretto a pagare ben ventottomila euro di danni. A nulla era valsa la circostanza – rilevata dallo stesso in sede di giudizio – secondo la quale la presenza di auto ferme dietro ad una curva (a causa di un precedente incidente stradale) non era stata adeguatamente segnalata: per il Tribunale di Perugia (sentenza n. 803/2015), infatti, l’evento non doveva considerarsi né imprevedibile, né inaspettato, dal momento che si sarebbe trattato di una situazione di pericolo manifesta, alla quale era necessario ispirare il proprio comportamento alla guida. A ciò doveva aggiungersi – come era accaduto nel caso di specie – il fatto che lo stesso conducente stava procedendo ad una velocità decisamente non adeguata alle caratteristiche ed allo stato dei luoghi, motivo per il quale non era riuscito a mantenere il controllo del veicolo.

Solo attraverso la dimostrazione che il tamponamento non era avvenuto per inosservanza della distanza di sicurezza, ma per cause non imputabili al ‘tamponatore’ – spiega all’uopo il giudice del capoluogo umbro, rifacendosi ad un costante orientamento giurisprudenziale sul tema – sarebbe stato possibile superare la presunzione di responsabilità.

Dunque, attenzione: chi urta, paga…quasi sempre!





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