Edward Snowden, da protettore a protetto
La petizione di Amnesty: la grazia per l'analista che aprì gli occhi al mondo
di Adriano De Simone
Di recente abbiamo pubblicato su questo giornale un articolo nella voce “movie&media” inerente alla possibilità di spegnere internet; vi abbiamo allegato un quesito interessante: hacking o governo controllore? La domanda non giungeva a caso. Anzi, in quelle poche righe abbiamo voluto fornire un accenno delle incredibili informazioni rivelate al mondo dal giovane analista di intelligence americana Edward Joseph Snowden. La storia di questa rivelazione è oggi al cinema con l'omonima pellicola intitolata Snowden, capolavoro del regista Oliver Stone.
Edward è un informatico particolarmente capace, che a soli 23 anni si ritrova a lavorare per l'intelligence, fiero di servire il proprio paese e gli ideali di cui questo si fa portavoce. Scalando di posizione al passare degli anni, viene a contatto con dati sempre più sensibili e scopre una lunga lista di verità, taciute al mondo, per le quali gli USA stavano attuando un piano di predominio e sorveglianza di massa. Fa buon viso a cattivo gioco per quel che può ma decide che, nel rispetto dei diritti dell'uomo, queste informazioni, benché top secret, vanno divulgate; dunque sottrae i dati di interesse e contatta alcuni giornalisti rilasciando quanto scoperto. Come una freccia dall'arco scocca, la notizia fa il giro del mondo click dopo click, tg dopo tg, giornale su giornale. Così l'America inizia una serrata caccia all'uomo, ma Edward si rifugia in Russia, dove gli viene concesso un periodo di asilo politico pari a 3 anni.
Era il 2013, Snowden aveva appena 30 anni quando aprì gli occhi al mondo sacrificando il salario, l'amore, la vita. Aveva appena 30 anni quando scelse la clausura lontano dal paese d'origine, attendendo un regolare processo, a cui egli stesso conferma la più totale disponibilità a sottoporsi.
Dal 2013 arrivano i riconoscimenti: il premio tedesco whistleblower, il Right Livelihood Award ma soprattutto premio Sam Adams, conferito a coloro che dimostrano integrità nel rivelare informazioni di intelligence che vanno a informare il pubblico.
Snowden fa ancora tanto discutere di sé e delle proprie azioni, al punto che il suo caso si fa presto di rilevanza globale nel tema della difesa dei diritti umani. Ma da che si guardava a lui come un protettore, oggi lo si vede come un eroe da proteggere. È così che Amnesty International apre una petizione online per far richiesta al presidente degli Stati Uniti della grazia per il giovane analista ormai trentatreenne. La grazia, una misura di clemenza che il presidente può concedere senza particolari presupposti, nulla di irraggiungibile per la petizione attiva dallo scorso 27 ottobre 2016 e sensibilizzata anche dal film di cui sopra. Una lotta che si porta avanti a suon di click sul sito www.amnesty.it e alla quale tutti siamo chiamati.