Maratona fotografica

Il 17 ottobre a Napoli, Beirut e Tunisi si scatta in strada. Obiettivo: 12 temi in 12 ore

    di Mariangela Ranieri

Napoli, la cui pianta ha la forma di una scacchiera, costituita da "plateai e stenopoi", ovvero gli attuali decumani e vicoletti, sembra quasi che voglia preservarsi agli occhi dei suoi abitanti. Sono davvero pochi, infatti, quelli che pur vivendola, conoscono ogni suo segreto o dettaglio. Proprio con la voglia di sollevare parte di quel velo che l'avvolge, sabato 17 Ottobre 2015, avrà luogo una maratona fotografica. L'evento è promosso da "l'Asilo", ex sede del Forum delle Culture di Napoli, oggi spazio aperto, o meglio comunità "dei lavoratori dello spettacolo, dell'arte e della cultura" con la collaborazione di "Frame", una piattaforma online che desidera dar vita ad un virtuale luogo d'incontro per fotografi ed appassionati, la cui missione è di informare, documentare e pubblicare, attraverso "il potere dell'occhio collettivo".

"Beirut-Napoli-Tunisi, 12 temi in 12 ore" è un'iniziativa nata a Beirut per dare spazio alla conoscenza, per documentare le nostre realtà multiformi e non per forza negative come vengono decantate, per accrescere l'interesse attraverso lo specchio fotografico nei confronti di storie dimenticate o mai ascoltate, per dar vita ad un confronto dato dalle diverse prospettive e diverse inquadrature che una città possiede. La "Photo Marathon" è aperta a tutti, dai 18 anni in su, e gratuita. Il primo incontro è previsto presso la sede dell'Asilo, vico Giuseppe Maffei, alle ore 10; verrà offerta la colazione da "O Grin" e distribuiti i primi 4 temi; l'incontro successivo avverrà alle 14 durante il quale verrà offerto il pranzo da "La Campagnola"; il seguente alle 18 ed infine alle 22, rispettivamente presso la Chiesa di San Giuseppe delle Scalze, Salita Pontecorvo; il Pan, Palazzo delle Arti Napoli, via De Mille e per concludere si torna lì dove la Photo Marathon è iniziata, presso l'Asilo.

Un triangolo, unito non solo dallo stesso mare, ma se immaginassimo una lenta sovrapposizione di immagini, potremmo ricavarne somiglianze che i kilometri non hanno sfocato col tempo, nelle ribellioni e nelle guerre civili, nei massacri e nella resistenza, e l'ultima foto ci apparirebbe forse maltrattata e scolorita, ma con lo stesso fascino che la prima, e dunque il passato, ha dimostrato.





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