Le stagioni della vita

I disegni dello Zodiaco

    di Rosamaria Lentini

Per centinaia di millenni l’uomo ha vissuto totalmente immerso nel ciclo naturale della vita della terra che come una madre – la Madre - offriva cibo e riparo. La caccia, la pesca e la raccolta sono stati i primi alimenti degli uomini, così come antri, caverne, alberi, pelli di animali hanno avuto la funzione di difenderci dalle belve feroci, dal freddo e dal caldo.

Quando in un tempo relativamente recente rispetto a questo lungo e arcaico passato l’uomo scoprì l’agricoltura, la storia umana subì una trasformazione non uguagliata neppure dalla rivoluzione industriale, in pochi millenni, infatti, la vita si trasformò completamente, assumendo le caratteristiche di base presenti tuttora.

Ma il passato non andò del tutto perso e per quanto ci riguarda lo possiamo notare dalle tante eredità che ci mostra lo Zodiaco.

Innanzi tutto gli animali! La loro antica e vitale importanza è rintracciabile in quei Segni, ben sei, la cui iconografia è costituita dall’ariete, dal toro, dal granchio, dal leone, dallo scorpione e dai pesci.

L’agricoltura, inoltre, produsse un altro grande cambiamento, ogni fenomeno atmosferico iniziò ad essere studiato e previsto in modo da trarne il massimo giovamento e il minimo danno, furono delineate le stagioni nel loro rapporto con il clima e con la vegetazione, e il loro succedersi, diventato oggetto di accurata osservazione, assunse un interesse che prima non aveva.

Lo Zodiaco riproduce questo nuovo interesse, perchè in esso troviamo  lo stesso avvicendarsi delle stagioni così rispecchiate nei Segni:

- primavera (Ariete, Toro, Gemelli) il primo germogliare della vegetazione e la sua espansione,

- estate (Cancro, Leone, Vergine) e la maturazione dei frutti e la necessità della conservazione,

- autunno (Bilancia, Scorpione, Sagittario) e la semina e il declino della vegetazione,

- inverno (Capricorno, Acquario, Pesci) e l’assenza di ogni forma visibile di vita vegetale.

 

A queste quattro stagioni dello Zodiaco corrispondono le quattro età della vita umana, ognuna della quali rispecchia tappe evolutive: infanzia, giovinezza, maturità o autunno della vita, vecchiaia.

Già queste notizie basterebbero a dimostrare quanto l’astrologia, lungi dall’essere un’astratta e un’astrusa invenzione di chi la pratica e di chi si rivolge a lei, sia in costante risonanza a ciò che accade sia in cielo sia sulla terra.

 

Un’altra connessione molto importante è data dalla presenza dei quattro elementi che, nella costruzione e nel mantenimento del cosmo hanno un’importanza di primo piano, come mostrano quasi tutte le cosmologie, infatti,  è ad essi che viene attribuita l’esistenza dell’universo e di tutto ciò che contiene, incluso ovviamente l’uomo. È pertanto ovvio ritrovarli nei Segni ripartiti nel seguente ordine: Fuoco-Ariete, Terra-Toro, Aria-Gemelli, Acqua-Cancro e così di seguito in una successione che si ripete tre volte fino ad arrivare ai noti dodici Segni.

Spesso nei disegni dello Zodiaco, troviamo tratteggiate due linee, una orizzontale e una verticale, quella orizzontale unisce l’Ariete con la Bilancia e corrisponde all’equinozio rispettivamente di primavera e di autunno, e quella verticale, che unisce il Cancro al Capricorno, corrisponde ai due solstizi, rispettivamente dell’estate e dell’inverno.

Sono rapidi e sommari cenni che mirano a sottolineare quanto la ruota zodiacale abbia una stretta connessione con la ciclicità della natura e, quindi, quanto sia intimante collegata ad essa. Ciò che è scritto ora e verrà scritto in seguito non ha lo scopo di proporsi come un testo di astrologia, poiché il suo intento è solo quello di favorire l’accesso al mondo mitologico e psicologico che il Grande Cerchio racchiude in sé.





Back to Top