Montedidio si gira

Successo per la proiezione dei cortometraggi girati nei luoghi di Pizzofalcone

    di Giordana Moltedo

Nel suggestivo scenario della Galleria Borbonica Via delle Memorie, in una sala da pubblico delle grandi occasioni, si è svolta la rassegna cinematografica “Montedidio si gira”. La rassegna, che rientra nell’ambito dell’anteprima della manifestazione culturale “Montedidio racconta”, ha visto la proiezione di quattro cortometraggi girati nei vari luoghi della collina di Pizzofalcone. Oltre a tale comune denominatore, i cortometraggi attingono con modalità diverse dall’attualità e dalla quotidianità.

In Bruno De Nittis P.M. – scritto da Andrea Renzi con il Procuratore Francesco Curcio, diretto da Andrea Renzi e prodotto da Teatri Uniti – il protagonista Bruno De Nittis (interpretato da Andrea Renzi) si trova a dover fronteggiare l’apparente distacco dalla requisitoria che dovrà pronunciare al compimento di un processo di camorra relativo a fatti di efferata violenza e brutalità. Toccherà al Maresciallo Poletti (Marcello Romolo) suscitare  nel P.M. il necessario fervore, portandolo a pronunciare una requisitoria che andrà ben oltre l’enumerazione di articoli del Codice Penale e di citazioni di leggi, ma che attingerà all’esperienze personali lasciando spiazzato il Presidente della Corte (Antonello Cossia).

La ferocia e la brutalità delle azioni umane emergono anche in Rosso Perfetto scritto da Mariarosaria Figliolia e interpretato da Rocco Giordano, Eva Immediato, Noemi Maria Cognigni, Sergio Del Prete e Renato De Simone, e prodotto dalla Iuppiter Group, produttrice anche degli altri due corti proiettati nel corso della serata quali Don Vesuvio e Lorenza. La storia di Rosso Perfetto è incentrata sulla misteriosa scomparsa di alcuni operai di un’azienda di tessuti, che avviene in concomitanza dell’arrivo di una lettera che annuncia loro il trasferimento in uno stabilimento in Cina. Una metafora, la scomparsa degli operai, dietro alla quale si cela la brutalità delle modalità di produzione che caratterizzano il settore tessile, basate sulle delocalizzazioni e lo sfruttamento.

La sospensione tra il valore della famiglia e tra la povertà e il riscatto di un’ascesa ad una vita più agiata è invece alla base del cortometraggio Don Vesuvio. Scritto da Massimiliano De Francesco, Don Vesuvio narra la storia di una famiglia, dove un figlio (Gabriele Acquino) attraverso una locomotiva tenta di tenere unito il destino di due genitori, separati e pieni di rancori, divisi da diverse visioni della vita, mentre il Vesuvio sta per eruttare. Lei (Anna Capasso), per la famiglia. Lui (Enzo Santoro), che non ha indugiato nel lasciare la moglie e il figlio per seguire il fascino del denaro, anche se frutto di attività illecite.

Il quarto e ultimo cortometraggio proiettato, dal titolo Lorenza, è tratto dal libro “Bar dell’Opera” di Roberto Del Gaudio che ne è anche il protagonista con Vivienne Cammarota, Annarita Ferraro e Andrea Avagliano. Lorenza attinge da un altro argomento che, per coloro che sono abituati a maneggiare le storie, è di un’attualità secolare, ed è incentrato su quel labile confine tra il piano della realtà e del fantastico. Un piano dove una persona conosciuta o sconosciuta, come per incantesimo, entra a far parte del mondo irreale nel quale un autore si muove e attinge per scrivere le proprie storie.

I cortometraggi sono stati curati dallo showrunner Maurizio Fiume, che è anche l’ideatore e curatore della rassegna. La rassegna sarà riproposta anche nella prima edizione di “Montedidio racconta” che si svolgerà a maggio 2019.





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