Fred De Palma, missione raggaeton

L'artista racconta il suo percorso creativo e l'importanza di miscelare culture musicali diverse

    di Daniele Vargiu

Da sabato 24 luglio a Cagliari, presso l’ Opera Beach Arena, sono finalmente ripartiti i grandi eventi. Tantissimi gli artisti coinvolti. Tanto per citarne alcuni: Fred De Palma, Gué Pequeno, Rkomi, Paky, Ernia e infine la regina del twerking  Elettra Lamborghini. Il primo ad aprire le danze  è stato Fred De Palma che per l’occasione si è aperto ai giornalisti, raccontando progetti e obiettivi dei prossimi anni. Fred De Palma ha un a missione: fare crescere la scena del reggaeton italiano, di cui è il capostipite, e fare capire alle persone che dietro questa musica c’è una cultura. Il suo viaggio nel genere caraibico che ci ha portato tantissime hit focose va avanti ormai da qualche anno e converge quasi in un album.

“Quando ho iniziato a fare questa cosa mi sentivo solo, non avevo esempi e ispirazioni italiane. Ma successivamente il fatto di sentirsi solo è diventato sentirsi unico”, dice Fred citando Mondo, il brano che apre il disco.  Nel testo aggiunge anche che il reggaeton gli ha salvato la vita: “Mi riferisco alla vita artistica, nel senso che ero arrivato a un punto in cui fare il rap mi aveva annoiato e avevo bisogno di una nuova sfida”. Partito dal rap e dal freestyle, l’artista ha conosciuto lo stile che tutt’ora pratica grazie a Gué Pequeno. “Al tempo pensavo che fosse un genere legato ai balli estivi, ma poi ho cambiato la mia visione”. Recarsi nei Paesi dove il reggaeton è esploso l’ha stregato. “Sono stato in Colombia, il loro approccio alla musica mi ha sconvolto, fanno musica tutto il giorno, siamo stati nelle foreste a cercare l’energia della natura, pazzesco anche a livello spirituale, ho respirato questa cultura nella Repubblica Dominicana. Il reggaeton nasce dal riscatto sociale, come il rap. Ozuna e J. Balvin raccontano storie tratte dal quotidiano. Cosi come cerco di fare anche io”. Non è solo fare festa, divertirsi, insiste: “Certo, è anche quello”. È un movimento che ha rivoluzionato la musica mondiale. 

Fred De Palma continua a raccogliere successi su successi ed è l’unico artista italiano ad aver collezionato cinque dischi di platino in Spagna e i suoi 3.8 milioni di ascoltatori mensili su Spotify arrivano da tante località, a partire dal Centro e dal Sud America. Risultati che non ti aspetti… Una spinta alla sua internalizzazione gliel’ha data la superstar brasiliana Anitta con un numero di followers su Instagram pari a 55 milioni di followers.  Con lui lo scorso anno nella hit triplo platino “Paloma” e anche quest’ estate i due si ripetono con “Un Altro Ballo”. “Crede molto nella musica italiana nonostante collabori con artisti importanti di tutto il mondo e il suo supporto non è per niente scontato”. “Volevo proprio fare un disco di reggaeton italiano, senza feat esteri a tutti i costi per dimostrare che sono un artista mondiale”. “C’è Boro Boro che quasi sicuramente farà parte del futuro del nostro reggaeton. I Boombadash e naturalmente Gué”. Secondo il cantante ci vorrà un po' di tempo prima che la scena italiana esploda totalmente, ma le premesse non mancano. “Ci sono tanti artisti ancora non giovanissimi che lo stanno facendo e tanti altri già grossi che hanno appena iniziato, come Irama nell’ ultimo singolo “Melodia Proibita”. Non si tratta di imitare l’estero. “Non voglio fare un copia e incolla, ma inventare un modo di fare il reggaeton coerente con il mio Paese. Le melodie hanno delle fondamenta italiane e alcuni pezzi hanno un sapore più nazionalpopolare”. Resta da dire che, in Italia il reggaeton c’è chi lo ama e chi lo odia.  “I gusti sono gusti e non si discutono. All’inizio la gente non capiva. Ma quel che vorrei accadesse è riempire i palazzetti con il reggaeton”.





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