Sofia Djama vince il Premio Lina Mangiacapre

Il 30 ottobre all'Istituto Francese di Napoli proiezione del suo film Les Bienheureux

    di Liberato Russo

C'è una Venezia a Napoli che, il penultimo giorno di ottobre, premierà una giovane regista algerina. Sofia Djama e il suo lungometraggio, "Les Bienheureux", si aggiudicano il Premio Lina Mangiacapre, 15esima edizione. Il 30 ottobre, a Napoli, presso l'Istituto Francese in via Crispi, alle ore 19, l'Associazione Le Tre Ghinee/Nemesiache, nell'ambito della della rassegna "Venezia a Napoli-Il Cinema Esteso", a cura di Antonella di Nocera, incontrerà la regista, per la consegna del riconoscimento (una scultura di Niobe) e la proiezione del film. Una cerimonia organizzata in collaborazione con la galleria d’arte e cultura "Al Blu di Prussia" e in accordo con la produzione del film premiato.

La giuria, composta da Valerio Caprara, Titta Fiore, Simone Manceau, Franco Mariotti, ha scelto l'opera di Djama per la seguente motivazione: «Per aver mostrato con coraggio e sincerità la lacerante condizione della società algerina oggi dove le restrizioni alla libertà individuale rendono infelice e precario il Presente e ancor più il Futuro in una negazione totale di un Passato di vane speranze e infrante illusioni. Su tutto emerge la giovane Feriel, unica a non avere paura di guardare in  faccia la realtà. Non accetta compromessi e false soluzioni come droga, alcol, fanatismi... ma si muove con coscienza e dignità in una società ipocrita e schizofrenica».

Il Premio “Lina Mangiacapre” (ex Premio Elvira Notari) è finalizzato a segnalare le opere filmiche che mostrano di aver recepito la nuova cultura delle donne e che abbiano come protagoniste donne capaci di esprimere, nel segno della differenza, il loro essere soggetto di cultura, di storia e di pensiero. È stato ideato da Lina Mangiacapre ed attribuito continuativamente dal 1987 ad ogni edizione della Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia. Sospeso nel 2002, anno della scomparsa di Lina Mangiacapre, il Premio è stato poi ripreso con il suo nome.

Da omaggio ad una pioniera del cinema “Elvira Notari” a omaggio ad una scrittrice, giornalista, regista, artista che ha saputo trasmettere l’amore per la bellezza, la verità, la libertà, creando lei stessa e impegnandosi a mostrare e diffondere un cinema da cui emerge una nuova sensibilità culturale  verso  un  universo  femminile  protagonista  e  non  vittima  della  storia:  un  cinema  che propone nuove immagini di donne ricche della storia del passato e capaci di proiettarsi nel futuro.

Il cinema è soprattutto memoria. Memoria anche di realtà soppresse e volutamente cancellate. Un ritorno del valore della storia, uno sguardo sprofondato in modo profano e blasfemo oltre le soglie della morte. Orfeo con la musica del cinema valica le sponde dell’Averno (tempo) e porta alla luce” (Lina Mangiacapre).





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