Aaron Ramsey

Una vita di corsa

    di Alberto Medici

Molti lo conoscono come il “vip killer”, quello che quando segna una rete, immancabilmente, fa morire qualcuno. Quasi un gatto nero, una sorta di amuleto sfortunato, un’entità capace di cambiare il corso degli eventi. In negativo. Al di là delle coincidenze, quel che è certo è che il buon Aaron cambia davvero in negativo il corso degli eventi. Per le squadre avversarie però. Prime due gare di campionato inglese, due reti. Beh, e che ci vuole direte voi? Fortuna, tempismo e un pizzico di buona sorte.

Mmm… E se aggiungessimo anche la rete in Community Shield contro il City? E la rete in finale di FA Cup la stagione passata? Rete al secondo supplementare che ha regalato un trofeo aspettato sulle rive del Tamigi da più di nove anni ormai?

Quel che è certo è che Ramsey di certo non fa né lo chef (lo sapevo che la battutina era già pronta), né il centravanti. È semplicemente un classico numero 8 (tanta corsa in mediana, ma anche un’ottima tecnica), con capacità d’inserimento fuori dalla norma, un tiro molto preciso e una capacità di lettura dell’azione e del suo sviluppo assolutamente di prim’ordine. Il fatto che l’Arsenal, la stagione passata, stesse lottando per il titolo fino al suo infortunio nel boxing day (stagione poi conclusa al quarto posto), la dice lunga di quanto il ragazzo sia essenziale nello scacchiere tattico di Wenger.

Fenomeno nella corsa campestre e nel mezzofondo, già ai tempi delle scuole, ha rischiato di vedere la sua carriera finita nella stagione 2010-2011 per la rottura di tibia e perone. Il classico giovane in orbita Arsenal, pieno di talento, predestinato, con tutte le migliori doti possibili ma tremendamente incompiuto. Certo, non per colpa sua sia chiaro, ma come tanti prima di lui (Bendtner, Vela) il fallimento o la non consacrazione era dietro l’angolo.

Un anno lontano dai campi di gioco, ma il ragazzo è tornato a correre e ad essere decisivo. Una crescita esponenziale, incredibile, imponente quasi, nelle ultime due stagioni.

Più continuo di Ozil, più determinante di Giroud, più goleador di Cazorla.

Agli albori della Premier, che quest’anno si preannuncia più agguerrita che mai, l’Arsenal non è di certo la prima favorita né la squadra che i bookmakers indicano come vincitrice.

Sia mai che però, di corsa…





Back to Top