LIBRI Don Bosco, a bassa voce

Nel libro di Bruno Cariello, il passo verso i giovani del fondatore dei Salesiani

    di Mariangela Ranieri

Secondo le statistiche di Amnesty International, si deve parlare di almeno 100 milioni di ragazzi di strada, che salgono a 150 per l’Organizzazione internazionale del Lavoro. Di fronte a tale emergenza, però, ci sono diversi segnali di “speranza”, evidenziati dalla mobilitazione di governi, società civile, organismi non governativi, diocesi, congregazioni e parrocchie. Il web, per di più, pullula di siti utili a dare una scossa a questa situazione di stallo, che ormai permea il nostro Paese, e non solo. Opportunità e proposte vengono presentate di continuo nel “Portale dei Giovani Europei” che tutela anche i loro diritti, elencandoli e mettendoli a disposizione della pubblica lettura. Proprio con l’intento di tutelare i giovani, Bruno Cariello nel luglio del 2013 ha pubblicato il libro “Don Bosco, a bassa voce” (Iuppiter Edizioni, pp. 95) .Attraverso una rappresentazione teatrale che mette in scena, nuovamente, ripercorre la vita del Santo, in quanto egli “non fece passo, non pronunziò parola che non avesse di mira il bene dei giovani”. Nella seconda parte, invece, pone la sua attenzione sulla pedagogia salesiana con l’unico scopo di renderla guida ed esempio per tutti coloro che direttamente o meno sono a contatto con la gioventù di tutto il mondo. Lo stile educativo del prete piemontese viene chiamato “ sistema preventivo” e cinque sono i punti salienti su cui si sofferma l’autore: Familiarità e amorevolezza; Ragione; Religione; Allegria e assistenza; I casi difficili. Questa non è altro che la ricetta lasciataci in eredità affinché, ancora una volta, la parola di Cristo sia messa in pratica. Il libro non è destinato ad una nicchia, anzi, vuole farsi avanti anche e soprattutto tra coloro che si avvicinano per la prima volta al contesto giovanile, muovendo, in questo modo, i primi passi insieme. Bisogna dunque “ cambiare la tristezza in gioia , lo scoraggiamento in fiducia” ed infatti è questo l’ulteriore messaggio che viene lanciato da Don Bosco e ribadito più volte da Cariello, in quanto pur essendo limitati e vincolati, si possa avere il coraggio di credere, e la volontà di farcela.





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