Ryanair, manifesto di una crisi

Migliaia di voli cancellati e milioni perduti: la compagnia aerea irlandese è in ginocchio

    di Adriano De Simone

La caccia al volo più economico è sempre aperta per chi cerca di fuggire dallo stress di ogni giorno concedendosi un viaggio rilassante. Dunque il mercato informatico ha prontamente messo a disposizione infiniti siti di controllo tariffario che elaborano costantemente nuove classifiche di voli a/r, ordinate per prezzo, dal più economico al più costoso; ma una costante pare che ultimamente accomuni tutti: Ryanair è sul podio dell’offerta più economica.

Ebbene sì, la compagnia irlandese vanta addirittura voli al modico prezzo di 2,88 euro: due euro ed ottantotto centesimi! Ma questa, ovviamente, è solo una delle possibili tariffe. Recentemente sono stati venduti voli a/r sulla tratta Roma-Lisbona a poco più di 15 euro, prezzo totale per persona. Insomma volare non costa nulla e pare proprio che, così facendo, il mondo sia sempre più a portata di mano. Basta un click per decidere oggi dove risvegliarsi domani, senza per questo dover prosciugare il portafogli.

Se il cuore se ne sta a sognare, però, l’esperienza chiede “dov’è la fregatura?”; ed in effetti siamo solo davanti al manifesto della crisi di una compagnia aerea in declino. Si parla di crisi perché investimenti forse non troppo saggi e le pessime condizioni contrattuali e lavorative hanno messo alle strette piloti ed altri dipendenti tra i quali ha iniziato a fermentare il malcontento. Così ha preso piede una lunghissima serie di scioperi volti a far intendere la necessità di un contratto più stabile e di un salario più sicuro. Pare infatti che la compagnia fosse in ritardo sui pagamenti e le condizioni di contratto lasciassero al quanto a desiderare.

Dunque se torna vero che un volo può essere prenotato per pochi spicci, è anche vero che non si ha una effettiva garanzia sul suo decollo: qualsivoglia volo Ryanair può andare in contro a sciopero o licenziamento del personale e venire così cancellato da un momento all’altro; per ora pare siano più di 700 i piloti persi durante l’ultimo anno finanziario, migliaia i voli cancellati (con un ritmo di circa 50 al giorno) e diversi i milioni perduti.

Al momento si indaga su possibili nuove strategie di business che possano permettere di mantenere stabili i prezzi low cost e, parallelamente, permettere una ricrescita all’azienda; mentre da ogni parte arrivano critiche, lamentele ed aumentano le perdite dei passeggeri con un conseguenziale calo delle azioni, a galla sui 16 euro ciascuna, 2 euro in più rispetto alle stime dello scorso anno. Quali saranno gli sviluppi di un simile scenario?





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