Roberta Nasti, da The Voice al nuovo singolo

    di Vanna Morra

Roberta Nasti, laureata al conservatorio di Napoli, nasce ventinove anni fa con la musica nel sangue. La sua predisposizione al canto è chiara sin da subito, quando partecipa e vince a numerose manifestazioni canore per bambini. Oggi i premi di Roberta non si contano più, tra i tanti quello del primo posto al Festival della Cicala nel 2007 che l’ha portata poi a collaborazioni importanti, come corista e voce solista, con Eduardo De Crescenzo, Massimo Ranieri, Nino Buonocore, Maurizio Vandelli, Federico Salvatore, Daniele Sepe e Paolo Mengoli.

Collaborazione dopo collaborazione, progetto dopo progetto la sua vita procede in simbiosi con la musica. Nel 2011 pubblica il suo primo disco “Io non ho paura di volare” di cui è in parte anche autrice.  Solo un anno dopo pubblica un nuovo singolo “Indiani tra i cow-boy”, ironica e chiara denuncia al mercato musicale italiano. Nel 2012 si laurea in musica jazz e inizia ad insegnare in varie accademie di canto.

A marzo di quest’anno comincia l’avventura televisiva di “The Voice of Italy” e si presenta alle Blind Audition con “Anima” di Pino Daniele conquistando 3 coach su 4. Si girano verso di lei Emis Killa, Max Pezzali e Dolcenera, sceglie di entrare nel TeamKilla. TVOI per lei finisce ad un passo dalla semifinale ma il successo avuto all’uscita del Talent è stato quello di un vincitore. Si mette subito al lavoro per il nuovo singolo e a settembre scorso nasce “Non andare via” scritto interamente da lei e arrangiato insieme al sassofonista Luigi Di Nunzio.

Roberta, riviviamo il momento delle Blind Audition di #TVOI in cui le poltrone dei coach si girano verso di te. Perchè hai scelto Emis Killa?
È stata un’emozione indescrivibile perché non pensavo di riuscire a superarle. Mentre cantavo “Anima” di Pino Daniele ero convinta di voler scegliere Max Pezzali, già da prima di salire sul palco speravo che si girasse lui. Il primo a girarsi, senza nemmeno farmi arrivare al ritornello è stato Emis Killa poi dopo Pezzali e Dolcenera. E quindi è stato Killa a darmi la gioia più grande, una volta giratosi, io ero dentro al programma e ha fatto vacillare la mia convinzione sulla scelta del coach. Così, dopo le loro motivazioni per farmi entrare in squadra, ho coinvolto anche il pubblico per farmi aiutare e non c’erano dubbi: Emis mi voleva a tutti i costi. Un coro enorme gridava “Killa Killa” e alla fine ho scelto lui. E sono stata felicissima di averlo fatto, grazie a lui ho cominciato la mia avventura a The Voice of Italy. Bello, proprio bello.

Com’è stata l’esperienza TVOI? Hai qualche aneddoto da raccontarci?       
È stata soprattutto un’esperienza nuova perché per un cantante la tv è un’altra cosa rispetto al suo mondo. I tempi televisivi serrati, il trucco, il parrucco, gli abiti: c’era una grandissima attenzione all’immagine, prove e controprove solo di trucchi e cambi d’abito. Quello che conta nella tv è lo show e io ero assetata e curiosa di conoscere tutto anche di questo aspetto. Sono contenta di aver vissuto pure la diretta, l’adrenalina è ancora più forte e qui c’è una cosa che voglio raccontare: al primo live ho cantato “Fortissimo” di Rita Pavone, premetto che questo brano quando me l’hanno assegnato non mi piaceva e tra l’altro nemmeno lo conoscevo, però poi alla fine sono riuscita ad entrare così tanto nel pezzo che quando l’ho cantato in diretta, per la prima volta nella mia vita ho dovuto trattenermi dal piangere. Ho proprio combattuto con me stessa per non esplodere in lacrime al momento del ritornello: «Fortissimo devo dirlo fortissimo che ti amo di più di ogni cosa al mondo amore». Ecco, il mio lato romantico avrà preso il sopravvento. Credo che nessuno se ne sia accorto ma di sicuro è stata la cosa più forte che ho vissuto a TVOI.

Credi che il talent ti sia servito professionalmente? 
Diciamo che professionalmente mi sentivo pronta per farlo. Molti ragazzi erano lì senza avere veramente idea di cosa fosse tutta quella situazione, io invece sono vent’anni che vivo di musica tra conservatorio, studi di registrazione e live. Insomma tanta gavetta mi ha fatto sentire subito a mio agio. Anche quando mi assegnavano i brani li assimilavo subito e non avevo bisogno di molte direttive. È come se avessi applicato lì la mia professionalità, anzi, senza “se” è proprio così! Poi sicuramente mi ha dato e lasciato visibilità. Ci sono persone che ancora mi riconoscono per strada e ho tantissimi followers anche sui social.

Il 3 settembre scorso è uscito il tuo nuovo singolo “Non andare via”...  
Sì, “Non andare via” è un brano di mia composizione sia di musica che di testo mentre l’arrangiamento è stato fatto insieme al famoso sassofonista Luigi Di Nunzio. Il brano in realtà è nato un anno fa, dopo aver vinto il premio “Valentina Giovagnini”. Un po’ è stata proprio Valentina ad ispirarmi e un po’ anche mia sorella che mi ha parlato di una sua esperienza personale e ho deciso di raccontarla con musica e parole. Questo è stato il mio primo brano tutto italiano, ho sempre scritto in inglese ma a TVOI mi hanno fatto sempre cantare canzoni italiane, tranne nell’ultimo live, e allora ho voluto continuare questo percorso nuovo pubblicandolo ora. La soddisfazione più grande è che l’ho totalmente autoprodotto. Si può acquistare su tutti i portali digitali e il video è su youtube oltre che sul mio sito ufficiale www.robertanasti.com

Mi hai accennato che non vuoi pubblicare un album ma solo singoli. Perché?
Sì, per ora, l’idea è quella di non far uscire un album ma di far assaggiare ogni tanto qualcosa di me. In un album, se ci rifletti, non si dà la stessa importanza a tutte le canzoni invece facendole ascoltare una per volta e con un videoclip azzeccato si dà la giusta attenzione a tutte.

Quando ti vivremo live?
Il calendario è al momento “work in progress”. Per ora vi dò appuntamento il 9 ottobre al Discodays che si terrà al Palapartenope di Napoli, l’ingresso costa 5 euro e, oltre me, ci saranno tantissimi ospiti tra cui Peppe Barra che verrà premiato.

Che musica ascolti? C’è qualche artista in particolare che ha ispirato il tuo percorso?
Ascolto un po’ di tutto, non ho paraocchi per nessun genere musicale. Ascolto anche la radio perché bisogna comunque aggiornarsi su quello che fa tendenza anche se non è sempre la musica migliore. Gli artisti che mi hanno formata sono vari e di vario genere: Joni Mitchell, Ray Charles, Erykah Badu, Dee Dee Bridgewater, Ella Fitzgerald, Bjork, Alicia Keys e Beyoncè.

Cantante ed insegnante di canto, che fai nel tempo libero (se ne hai)?
Grazie allo stipendio di “maestra” riesco ad autoprodurre i miei lavori d’artista. Quindi di pomeriggio insegno e la sera mi esibisco nei live e perciò è davvero difficile trovare tempo libero ma il poco che ho lo impiego per dedicarmi ai nuovi progetti musicali. Insomma tutta la mia giornata è dedicata alla musica.

Pregi e difetti che ti riconosci.
Sono molto solare, sorrido sempre e riesco a trovare sempre il lato positivo nelle cose e a prendere sempre il bello e il buono delle persone. Mi ritengo molto positiva, di riflesso il difetto maggiore è che sono spesso troppo ingenua e troppo buona ma anche “capatosta”.





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