Rivive la lampadoforia
Ecco l'evento che inscena nel centro storico di Napoli l'antica corsa con le lampade
di Sveva Della Volpe Mirabelli
Napoli rivive il mito delle proprie origini nella restaurazione di un antico rito: la lampadoforia. A ripristinare la cerimonia della corsa con le lampade, dopo centinaia di secoli dalla sua istituzione a Napoli da parte dell’ammiraglio ateniese, Diotimo, nel V secolo a.c. è l’evento “Lampadoforia. Quanno nascette Napule”, quest’anno alla sua prima edizione.
In due giorni tra incontri, passeggiate guidate, corteo e gara con le fiaccole la città tornerà a raccontare di se stessa e del mito della sua fondazione. Si parte venerdì 29 aprile dalle 10:30 alle 13:30, presso il MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con un convegno dal titolo “Sembrano pietre ma sono Radici: la Voce di Parthenope, viaggio nella Neapolis delle pietre di spoglio e della musica napoletana”. Il seminario, arricchito dalla proiezione del docu-film: “Sembrano pietre…ma sono Radici”, sarà presentato dal direttore del museo, Paolo Giulierini, che ospiterà tra i relatori illustri professionisti come l’archeologo Antonio de Simone, lo scrittore Antonio Corradini e il musicologo Romeo Barbaro, tutti moderati dalla giornalista Elena Lopresti.
Si prosegue sabato 30 dalle 16:30 con “Tra le strade di Neapolis”, una visita animata con suggestioni in costume grazie alla quale i partecipanti, accompagnati da Dione, un immaginario abitante di Neapolis, potranno rivivere nel cuore del centro storico una tipica giornata neapolitana.
Alle 17:45 si entra nel vivo con la partenza delle fiaccole dal MANN, atleti e guerrieri seguiranno il percorso sulla Via Sacra: Caponapoli, Anticaglia, vico Cinquesanti fino a piazza San Gaetano dove avverrà l’accensione della fiamma olimpica che inaugurerà l’inizio dell’elegante corteo storico in costume greco-arcaico. Circa cento figuranti tra atleti, danzatrici, vestali, guerrieri e fretarchi sfileranno in pepli e antiche armature lungo via dei Tribunali, piazza Miraglia, vico San Domenico, piazza San Domenico Maggiore, via San Biagio dei Librai, via San Gregorio Armeno arrivando a piazza San Gaetano per celebrare la Sirena Parthenope, lì ad attenderli per l’avvio della gara della Lampadoforia o Lampadedromia.
Il culto della divinità eponima della città può cominciare: gli atleti, divisi in quattro squadre, ognuna rappresentando una delle etnie che fondarono la Città (Cumani, Siracusani, Ateniesi e Calcidesi), dovranno impegnarsi in una corsa a staffetta. Il “testimone” sarà, in questo caso, una fiaccola che il corridore passerà al suo compagno di squadra che dovrà riuscire a mantenere la torcia accesa fino alla fine della competizione.
Il ritorno della corsa lampadica fa del passato una risorsa di senso e di identità nel culto della casta sirena, nume tutelare della prima città, Partenope, ed anche della città nuova, Neapolis.
L’organizzazione “I Sedili di Napoli-Onlus”, in collaborazione con altre numerose associazioni, nell’allestimento di questa manifestazione sembra farsi portatrice delle parole di Matilde Serao: “Parthenope non è morta, Parthenope non ha tomba, Ella vive, splendida giovane e bella, da cinquemila anni; corre sui poggi, sulla spiaggia. È lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori […]”.