Napoli sprecone, horror Giacomelli
Contro l'Atalanta, al di là delle topiche arbitrali, la partita andava chiusa prima
di Davide Martino
L'analisi non può non partire dal minuto 88, dalla sciagurata valutazione che ha coinvolto tutta la terna arbitrale più la sala Var capaci di reiterare errori ed orrori come neanche sul peggiore campo di periferia. Oramai siamo "costretti" a vedere assegnare rigorini per impercettibili tocchi di mano, laddove si sorvola su falli di gioco che meriterebbero ben altra valutazione. Chiunque mastichi calcio sa che quell'azione è punibile della massima punizione, senza dibattito alcuno. La partita è totalmente condizionata da questa errata valutazione di un arbitro che si è mostrato presuntuoso e supponente al punto da non eludere neanche il protocollo per avvalorare quanto deciso attraverso la valutazione delle immagini al video.
Insomma Giacomelli ha condizionato il risultato di una vittoria sacrosanta che il Napoli ha legittimato sul campo concedendo all'Atalanta solo i 20' minuti finali del primo tempo. Il Napoli inizia all'arrembaggio sfiorando il gol ripetutamente, trovandolo su un'azione meravigliosa in cui il colpo di testa di Maksimovic è solo la punta finale. Eccelsa l'apertura di Insigne ad aprire il campo da sinistra a destra per Callejon che ha il merito di servire un delizioso cross per il difensore serbo che deve solo spingere il pallone in rete. La spinta della squadra è insistente e genera il clamoroso palo di Milik a porta vuota e l'azione di Callejon interrotta solo dallo strepitoso intervento di Gollini. L'Atalanta però è squadra di vertice e lo dimostra con il tempo riprendendo il risultato grazie anche alla connivenza di Meret. Questi errori servono nella crescita del portiere azzurro.
Il secondo tempo è un dominio azzurro culminato nel bel gol di Milik e nell'infausta decisione arbitrale che comunque non giustifica il secondo gol incassato in cui si denota la pessima reazione mentale di una squadra che si attarda a protestare e lascia (colpevolmente) Ilicic battere indisturbato a tu per tu con Meret. Adesso è doveroso lasciare le polemiche alle spalle e riprendere la marcia in campionato. La squadra ha necessariamente bisogno del suo pubblico e del suo allenatore che deve recuperare il credito che in questo anno e mezzo gli è stato concesso. Le chiacchiere purtroppo le porta via il vento, la Champions i punti (persi).