Porgo le mie scuse
di Espedito Pistone
"Porgo le mie scuse. Non so cosa ho fatto, né se ho fatto. Tuttavia, se reazione c'è stata, azione l'avrà preceduta o, forse, un'intenzione. Comunque, a offesa, pari. Supporre di risolvere tacendo è come pensare di fermare il vento solo guardando dall'altra parte. Le scuse non si mandano conto terzi e non sono pura ammissione di colpa. Le scuse si offrono, come si offirebbe il braccio durante un passaggio impervio. Sono consapevolezza del pericolo imminente. Meglio ancora, se si porgono. Su un vassoio tagliente, come forse dovette essere il torto inflitto. Ma appoggiate su un panno di velluto e accompagnate da una rosa. Rossa. Perché è sanguigno chi mette le cose a posto, non il gelido calcolatore che cerca un posto per rintanarvi il disprezzo e scuse mai esposte. Rosa rossa di passione, porgo. Perché l'innocenza è dono e si ripaga con la pace dell'amore".