Samp battuta: Il Napoli rivede l'Europa
Bella partita contro i doriani. Demme sugli scudi. Perla di Quagliarella
di Davide Martino
Il Napoli da un primo serio messaggio al campionato tornando a mostrare sprazzi del gioco che fu. I ragazzi di Gattuso galvanizzati dall'ottimismo dei nuovi arrivi parte alla grande e per 25 minuti propone un calcio offensivo, fatto di palleggio, ottime triangolazioni e quella pericolosità offensiva che tanto latitava nelle scorse settimane. Il risultato è solo una logica conseguenza del dominio azzurro che colpisce con un grande colpo di testa di Milik e un guizzo rapace del predestinato Elmas.
La Sampdoria è intimorita, ma mai doma e grazie all'eterno Quagliarella torna in partita. Lo stabiese regala una perla di rara bellezza e accende l'entusiasmo di Marassi. Abbiamo una partita e sarebbe il caso di dire una grande partita che riconcilia il campionato affossato dalle polemiche della domenica. Le squadre si affrontano a viso aperto, ma l'aggressività blucerchiata mette in seria difficoltà il Napoli che pago del dominio iniziale tira troppo presto i remi in barca. Nella faida di Marassi emerge un ottimo Lobotka che dimostra forza fisica, baricentro basso e ottimo senso della posizione, il tutto coadiuvato da un gioco a due tocchi che garantisce lo sviluppo delle trame proposte da Gattuso. La società con lo slovacco e Demme ha finalmente rimpiazzato il vuoto enorme lasciato da Jorginho. La seconda frazione promette ancora più del primo tempo e se gli azzurri stentano a riprendere il ritmo, la Doria al contrario arremba fino ad arrivare al meritato pareggio.
Un plauso deve però essere riconosciuto a Gennaro Gattuso che conscio dell'importanza del match cambia assetto passando al 442 inserendo Demme, Mertens e l'ultimo arrivato Politano. Il Napoli vince e i primi due ingressi sigillano il risultato finale. La squadra deve necessariamente pensare alla giornata e ritrovare l'ottimismo e la sana competizione foriera di risultati anche impronosticabili. Chiosa finale per un dato folkloristico. Dal 1991 un marcatore azzurro non si chiamava Diego. Che sia l'inizio di una nuova rinascita azzurra con un purosangue partenopeo.
PAGELLONE AZZURRO
Meret 5,5 periodo negativo di forma
Hysaj 5,5 meno brillante delle ultime uscite
Manolas 5,5 perde molti duelli
Di Lorenzo 6,5 il migliore del reparto arretrato
Mario Rui 6 con sbavature
Elmas 7 predestinato
Lobotka 6 una media tra un ottimo inizio e un finale difficile
Zielinski 6 scomparso alla lunga
Callejon 5,5 dove sei?
Milik 7 combatte, dialoga con i compagni, segna
Insigne 6 partita di enorme sacrificio
Demme 7 un gol fondamentale
Mertens 7 Ciro è tornato
Politano SV
Gattuso 7 le indovina tutte. Serve continuità nella manovra.