Puccetta...con sorpresa

Quando un disgustoso ingrediente rovina l'appetito

    di Adelaide Caravaglios

Chi di noi, di fronte ad un bel negozio di prodotti da forno, profumati ed invitanti, non si ferma e compra qualcosa? Deve aver fatto lo stesso un signore, che, in un panificio del leccese, aveva comprato una “puccetta alla pizzaiola”. Chissà, però, come deve esserci rimasto male (direi soprattutto disgustato) quando si è accorto che tra gli ingredienti della pagnotta ve ne era uno non proprio invitante: «un insetto della famiglia dei blattoidei», cioè uno scarafaggio!

La vicenda, che sembra quasi ispirarsi alle comiche in tv, è finita, però, in tribunale (sentenza n. 175/2014), dove il povero malcapitato ha chiamato in causa il proprietario del panificio per vederlo condannare, quale titolare e conduttore del negozio, per il reato di cui agli artt. 5 lettera b) e 6 della L. 283/1962, per aver, cioè, detenuto all’interno della propria attività commerciale, alimenti da forno in cattivo stato di conservazione.

A nulla sono valse le “giustificazioni” del legale rappresentante, il quale aveva chiesto il patteggiamento ai sensi dell’art. 444 c.p.p.: secondo il tribunale (visti gli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero e ritenendo non sussistenti le ipotesi di cui all’art. 129 c.p.p.) l’imputato era davvero responsabile di quanto ascrittogli, dal momento che teneva i prodotti da forno «in cattivo stato di conservazione al punto da consentire che nell’impasto della puccetta vi finisse uno scarafaggio». Valutando, dunque, la gravità dell’illecito e riconoscendogli le circostanze attenuanti generiche, condannava, pertanto, l’uomo al pagamento non solo di un’ammenda pari a 400.00 euro, ma anche di ulteriori 500.00 euro in favore della costituita parte civile, oltre ad accessori di legge.





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