Coppie gay e etero: si riaccende la polemica

Le unioni civili assicurano gli stessi diritti tutelati dall’istituto matrimoniale

    di Maria Neve Iervolino

Da poche settimane è entrato in vigore l’istituto introdotto dalla legge Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.

Le coppie omosessuali unite civilmente da adesso potranno godere di determinati diritti, tra questi un trattamento fiscale e previdenziale che comprende la pensione di reversibilità, caso non previsto per le coppie conviventi eterosessuali. Tanto è bastato per riaccendere la polemica tra sostenitori e detrattori della legge sulle unioni tra persone dello stesso sesso. Le famiglie naturali sono composte da uomo e donna, dicono che ciò è sancito da dio, ma nessun dio siede in Parlamento.

Leggi volte a proteggere le famiglie omogenitoriali sono state da lungo tempo accettate in numerosi Stati dell’Unione Europea e al di fuori, alla fine sono arrivate anche a Roma, come prevedibile si è scatenato uno scontro ideologico tra le forze favorevoli all’estensione dei diritti civili e quelle contrarie che si è recentemente riaccesa al grido di: le coppie gay hanno più diritti delle coppie etero!”.

Anche i mezzi d’informazione si sono piegati a tale speculazione, in diverse trasmissioni sono stati provocatoriamente paragonati i diritti delle coppie omosessuali che stipulano l’unione civile a quelli delle coppie eterosessuali conviventi. La manipolazione da parte dei media ha di fatto veicolato il dibattito pubblico sulla opportunità della ormai nota legge Cirinnà. La tv pubblica ha fornito un disservizio, dando notizie tendenziose sulla questione, ledendo quindi il diritto di tutti all’informazione e discriminando una parte della popolazione in base all’inclinazione sentimentale. Le unioni civili sono un istituto creato per dare alle coppie omosessuali che vogliono formare una famiglia, i medesimi diritti tutelati dall’istituto matrimoniale, non della convivenza.

Per tale motivo paragonare istituti tanto diversi è improprio e volto a creare clamore mediatico intorno alla questione. I medesimi diritti quindi, esclusa la possibilità di regolarizzare la situazione familiare che prevede figli. Le coppie che si legano con l’unione civile non possono riconoscere i figli del partner, tuttavia in molti casi già esistono, questi vengono così lasciati fuori dalla protezione giuridica in virtù della relazione che lega i loro genitori. La non inclusione dei meccanicismi dell’adozione e lo stralcio della stepchild adoption è un danno nei confronti dei figli dei coniugi del medesimo sesso, poiché in caso di morte del genitore biologico non possono essere affidati alle cure dell’altro genitore, in quanto giuridicamente non si tratta di un genitore.

Le battaglie, l’indignazione di chi desidera imporre la supremazia di una relazione sull’altra, non ha a che fare con la tutela dei minori, dato che la vigente situazione di non diritto li danneggia, non ha a che fare con la morale cattolica, sebbene si abusi di tale paravento, né con pretestuosi appigli costituzionali, ma con la paura di essere privati dell’ultimo baluardo rimasto alla supremazia della morale maschilista e conservatrice.





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