Il ritorno di 'Natale in casa Cupiello'

Su Raiuno la trasposizione dell'opera di Eduardo firmata da De Angelis

    di Giordana Moltedo

Il Covid ha stravolto la televisione, rendendo i palinsesti molto anonimi e più ripetitivi del solito. Il tutto accentuato dall’assenza del pubblico nelle trasmissioni. Eppure, nel panorama televisivo di fine anno, si accende una fiamma legata a quello che, a tutti gli effetti, sarà l’evento televisivo dell’anno, ovvero il Natale in casa Cupiello firmato Edoardo De Angelis che andrà in onda martedì 22 dicembre su Rai1, nell’anno in cui si celebrano i 120 anni dalla nascita di Eduardo De Filippo. Un omaggio che non è una mera trasposizione dell’opera ma, come definito da Sergio Castellitto che interpreta il ruolo di Luca Cupiello: «È cinema per la televisione».

In una crescente attesa da parte del pubblico e della critica, lunedì 14 dicembre si è tenuta la conferenza stampa, rigorosamente in streaming, alla quale hanno partecipato il regista Edoardo De Angelis, il protagonista Sergio Castellitto, Pina Turco che nel film interpreta Ninuccia, e Adriano Pantaleo che veste i panni di Tommasino, conosciuto per la famosa battuta “Nun me piace o’presepe”. Oltre al regista e al cast erano presenti la responsabile della direzione di Rai fiction Maria Pia Ammirati, il direttore di Rai1 Stefano Coletta e il produttore di Picomedia Roberto Sessa. Un appuntamento prezioso che ha permesso di comprendere ancora di più il lavoro compiuto dal regista. E proprio su questo punto è utile riavvolgere il nastro al 1931, anno in cui Eduardo scrisse Natale in casa Cupiello, portandola in scena il 25 dicembre dello stesso anno, al Teatro Kursaal di Napoli. L’opera ha poi avuto due trasposizioni televisive nel 1962 e nel 1977, con protagonista Eduardo De Filippo. A riguardo è intervenuto Sergio Castellitto:«Eduardo è inarrivabile, non paragonatemi a lui» e aggiunge:«Luca è il fesso, l’idiota, che attraverso il presepe cerca di ricomporre la sua famiglia disfunzionale». Ed è proprio su questo punto che emerge in maniera dirompente la visione autoriale di De Angelis che, per Castellitto, ha avuto il merito di mantenere la tradizione della commedia, agendo altresì sui personaggi, di cui ha accentuato le nevrosi e resi più aggressivi rispetto al testo originale. Ma è anche il contesto storico a mutare, perché De Angelis ambienta Natale in casa Cupiello negli anni’50. Un’esigenza frutto di un rimando temporale alla Napoli di oggi che, come la Napoli di allora, si trova a dover ricostruire il futuro dopo essere uscita da una guerra.

A spiegare altri tratti essenziali dei personaggi sono stati Pina Turco e Adriano Pantaleo. La Turco ha svelato un aneddoto legato al suo personaggio:«Per il personaggio di Ninuccia De Filippo si è ispirato a sua figlia Luisella, morta a soli dieci anni. In Ninuccia lui proietta il futuro che avrebbe potuto avere questa figlia». Delineando poi il suo personaggio, la Turco afferma:«Ninuccia è un’ingenua che vede nel macrocosmo della famiglia l’emblema dell’universo». Sulle sfumature ha invece giocato Adriano Pantaleo che ha cercato di fare leva su quell’aggressività dei personaggi citata da Castellitto:«“Nun me piace ‘o presepe” è una risposta cinica. E per me che sono napoletano, cresciuto con le statuine di San Gregorio Armeno, e amando il presepe, è quasi una bestemmia. Ma nella battuta, c’è il rifiuto della tradizione, è un modo per “uccidere” il padre e quindi poter crescere».

Nell’attesa di vedere Natale in casa Cupiello che, come ribadito dal direttore di Rai1 Stefano Coletta, apre la programmazione natalizia della Rai, è Roberto Sessa ad indicare la rotta futura delle opere di De Filippo sugli schermi Rai: «Il nostro scopo è di creare un appuntamento annuale con le commedie di Eduardo. La Picomedia ha acquisito i diritti di venticinque commedie. Natale in casa Cupiello è stata la prima ad essere realizzata, ma con De Angelis stiamo dando vita ad una trilogia, dove la prossima sarà Non ti pago».





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