L'occhio vigile del vigile, da solo, fa cilecca

Discutibile sentenza di merito

    di Adelaide Caravaglios

Si sa! Andare a velocità sostenuta senza rispettare i limiti imposti dal codice della strada è un azzardo, non solo perché si corre il rischio di investire qualcuno che – inavvertitamente – transita proprio dove noi stiamo cercando di imitare i grandi delle corse in auto, ma anche perché possiamo incappare nel vigile di turno che, senza esitare, ci multa. Proprio come è accaduto ad un novello Lauda, fermato dai vigili e multato per eccesso di velocità: il fatto particolare di tutta questa vicenda era che il rilevamento dell’alta velocità non era avvenuto per il tramite del classico autovelox (così come previsto e disciplinato dall’art. 142 del codice della strada), ma “a occhio”! In altre parole, la guardia municipale aveva rilevato l’infrazione attraverso una semplice “percezione soggettiva”; il conducente, allora, non ci sta e decide di impugnare la multa in Tribunale, riuscendo addirittura a vincere il ricorso – perché secondo il giudice di merito (sentenza n. 10/2014) – l’infrazione era stata rilevata solo dall’occhio del vigile e non poteva, quindi, ritenersi valida. In altre parole, questa multa avrebbe dovuto essere documentata “con sistemi fotografici, di ripresa video o con analoghi dispositivi”: per questo il verbale risultava “nullo per carenza degli elementi oggettivi”. Risultato: l’annullamento della contravvenzione di 41 euro.

Perché non dire al giudice: meglio una multa oggi che un brutto incidente domani?





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